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Le automobili si allargano a dismisura

Le automobili si allargano a dismisura

Città Il fenomeno della «suvizzazione» dei veicoli è un serio problema che soffoca la vivibilità dei centri abitati. Servono nuove norme per limitare la stazza e l’altezza delle super car

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 1 febbraio 2024

Le città sono occupate da auto sempre più larghe: stimolati dall’aumento delle vendite di Suv di grandi dimensioni, i veicoli passeggeri di nuova vendita diventano più larghi di un centimetro ogni 2 anni. Questo rappresenta un problema in termini di spazi pubblici e di sicurezza, oltre a rappresentarlo anche dal punto di vista dell’efficienza, come spiega all’ExtraTerrestre Andrea Boraschi, direttore dell’ufficio italiano di Transport& Environment, network europeo di pressione sulla mobilità sostenibile che al tema ha appena dedicato un report.

«L’ATTENZIONE A QUESTO TEMA – spiega – nasce da motivi essenzialmente ambientali: se prendiamo il cosiddetto segmento C, quello della Golf, parliamo di auto che un tempo erano considerate funzionali agli scopi di mobilità di nuclei familiari di 3-5 persone, il peso medio delle auto di quella categoria tra il 2016 e il 2021 è aumentato di 250 chili. Questo dato va letto in correlazione alla penetrazione dei Suv in quel segmento: il 61% delle auto di fascia C vendure ormai hanno la carrozzeria di un Suv, che rappresenta anche un buon 30% delle vendita nel segmento B (quello delle «utilitarie più grandi», come Punto o Clio). Abbiamo osservato una tendenza alla suvizzazione delle auto, a un design che va a mimare il Suv, che era inizialmente una specie che faceva il verso ai fuoristrada».

QUESTO INCREMENTO DI PESO SI COLLEGA immediatamente all’elemento dell’efficienza, perché veicoli più grandi «richiedono sempre più energia per essere alimentati, sia essa fossile o elettrica, dove bisogna dimensionare batterie sempre più grandi: questo aumento delle dimensioni non è affatto in traiettoria con gli obiettivi per il clima», spiega Boraschi. C’è poi il tema della sicurezza e dello spazio: «Quanto spazio resta alle persone, ai pedoni, alla mobilità dolce?» domanda in modo retorico. «Il fatto poi che lo spazio tra il parcheggio e la carreggiata si va a contrarre è un fattore di insicurezza, come lo è la presenza di auto sempre più alte, con una riduzione della visibilità agli incroci».

IN ITALIA, CONCLUDE, C’E’ ANCHE un problema ulteriore, legato all’impianto antico di molti centri storici e delle strade. In città, invece, i garage diventano più stretti, e quelli «costruiti nella seconda metà del Novecento oggi molto spesso non possono più ospitare queste auto. Ma attenti: non servono nuovi posti auto, dobbiamo ridurre il tasso di motorizzazione, che è altissimo. E finché non riusciamo a incidere sul numero delle auto, finiamo con l’occupare sempre più spazio per ospitarle».

IL PROBLEMA, SOTTOLINEA IL REPORT di T&E intitolato Ever-wider: why large SUV’s don’t fit, and what to do about it, è che tutto lascia pensare che questa tendenza continuerà senza un intervento normativo da parte dei legislatori europei. L’attuale larghezza massima è fissata a 255 centimetri ed è stata introdotta per limitare l’espansione di autobus e autocarri a metà degli anni Novanta, ma non è mai stato pensato per le automobili. Il limite non riesce a contenere la tendenza ad allargare sempre di più i Suv(compresi i pick-up) e quindi c’è un motivo convincente per rivederlo: la larghezza media delle nuove autovetture nell’Ue supera oggi i 180 cm e circa la metà delle vendite supera questa cifra. 180 centimetri però è da considerare una soglia limite fondamentale: perché è una specifica minima spesso utilizzata per la larghezza dei parcheggi su strada in Europa. E allora, quando si parcheggia in spazi larghi 180 cm, i veicoli che superano questa larghezza non ci stanno. I veicoli che superano il loro spazio di parcheggio tolgono spazio a coloro che utilizzano il passaggio pedonale, ai veicoli che veicoli che si muovono lungo la strada, o da entrambi i sia al marciapiede che alla strada. T&E evidenzia anche la presenza in commercio di modelli che si avvicinano o superano i 200 cm: BMW X5 (200,4 cm), BMW X6 (200,4 cm), BMW X7 (200 cm), Mercedes Benz GLS (195,6 cm), Audi Q8 (199,5 cm), Porsche Cayenne (198,3 cm), Land Rover Defender (199,6 cm), Land Rover Range Rover Sport (199 cm) e VW Touareg (198,4 cm) si aggiungono alla Mercedes Benz EQS (195,6 cm), Volvo EX90 (196,4 cm), Kia EV9 (198 cm) e BMW XM (200,5 cm). Il Dodge RAM, il pick-up americano più venduto in Europa, misura fino a 208,5 cm di larghezza, superando di quasi 30 cm gli spazi di parcheggio larghi 180 cm.

PER QUESTO, SECONDO IL THINK TANK che ha sede a Bruxelles, «rivedere il limite massimo di larghezza dei veicoli leggeri (auto, crossover, Suv, pick-up e furgoni) è fondamentale per proteggere lo spazio pubblico da un ulteriore ingombro, compresi i sentieri, le carreggiate e le strade. Tale revisione deve anche considerare i rischi per la sicurezza stradale posti da Suv sempre più larghi. I frontali dei veicoli rialzati di 10 cm comportano infatti un rischio di morte del 30% in più nelle collisioni con pedoni e ciclisti. Sulla base delle indicazioni e dei dati raccolti, T&E ha esortato i responsabili delle decisioni a sostenere l’inclusione di una clausola di revisione per esaminare la larghezza massima dei veicoli nella revisione della Direttiva europea sui pesi e sui trasporti, in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio.

«È IMPORTANTE SOTTOLINEARE – specifica l’organizzazione – che sostenere l’inclusione di una clausola di revisione non significa specificare nuovi limiti. Piuttosto si tratta di concordare sul fatto che la tendenza sempre più ampia merita di essere esaminata e di affidare questo esame alla Commissione europea entro un periodo di tempo definito. La revisione del limite di larghezza – ammesso che diventi legge tra – non sarà una panacea. Per definizione, non può impedire l’allargamento dei veicoli fino al nuovo limite concordato. Altre tendenze espansive, come l’aumento dell’altezza dei frontali e l’aumento del peso, potrebbero essere influenzate solo indirettamente. Allo stesso tempo, però, una revisione del limite di larghezza porrebbe un limite fisico e tangibile ad almeno un aspetto del fenomeno della suvizzazione. La tendenza ad allargarsi sempre di più è un problema collettivo.

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