Lo spettacolo si ripete. Manganelli sugli studenti giovanissimi, mentre è chi governa a lamentarsi per la censura. Media e politica recitano la loro parte: il coro in una commedia dell’assurdo con spettatori passivi e critici acquiescenti. Il potere interpreta anche la parte della vittima del potere. A chi contesta il potere non resta alcun ruolo. Va in scena la neutralizzazione del conflitto attraverso la sua sussunzione; la delegittimazione di una delle parti si accompagna all’assegnazione del suo ruolo all’altra parte. Una sorta di recita ventriloqua a senso unico. La solidarietà non è ai ragazzi e alle ragazze picchiati, in corteo...