Economia

La sanatoria degli scontrini, Schlein: «Un’altra sberla agli onesti»

Giorgia Meloni, foto AnsaLa presidente del Consiglio Giorgia Meloni – Ansa

Fisco squilibrato e iniquo E' stata inserita nel «decreto salsiccia» sui bonus benzina, elettricità. Il governo, a caccia di risorse che non trova, solleva un vespaio di polemiche tra le opposizioni

Pubblicato circa un anno faEdizione del 23 settembre 2023

Una sanatoria sugli scontrini e sulle fatture non in regola è stata inserita in uno dei dodici articoli che compongono la bozza del decreto che contiene sconti e bonus per bollette e benzina. Il governo intende vararla nel Consiglio dei ministri di lunedì prossimo e le ha esaminate ieri in una riunione preliminare. Stando a quanto si legge nel testo i contribuenti che hanno commesso una o più violazioni dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2023 potranno «rimuoverle con il pagamento integrale», entro il 15 dicembre 2023, versando un minimo di duemila euro. La regolarizzazione riguarderebbe tutte le violazioni constatate entro il prossimo 30 settembre, a condizione non siano state già oggetto di contestazione. La sanatoria non sarà applicata in caso di omessa presentazione delle dichiarazioni fino al 2022 ed è stata confermata la perseguibilità penale in caso di riciclaggio, autoriciclaggio e «finanziamento del terrorismo».

QUELLA che probabilmente è la tredicesima – tra condoni e sanatorie – misura ispirata all’idea ambigua e apparentemente conciliante del «Fisco amico» che ispira la politica fiscale del governo Meloni nel suo primo anno di mandato ieri ha sollevato un vespaio di polemiche tra le opposizioni. La prima ad avere osservato la presenza della sanatoria è stata la segretaria del Pd Elly Schlein che l’ha definita «un’altra sberla ai contribuenti onesti». «Siamo alle solite – ha aggiunto il responsabile economico del partito Antonio Misiani – Il governo Meloni, disperatamente a caccia di soldi per la legge di Bilancio, si appresta a varare l’ennesimo condono, questa volta sugli scontrini fiscali. Un film già visto: quattro soldi da incassare subito, per perderne molti di più in futuro (l’esito di ogni sanatoria) e poi versare lacrime di coccodrillo su quanto corta la coperta dei conti pubblici. Una politica dissennata, che non porterà niente di buono».

«QUESTO GOVERNO sta con chi evade le tasse a discapito dei tanti, tantissimi contribuenti onesti. Oggi a ribellarsi a questa ennesima sanatoria dovrebbe essere proprio quella stragrande maggioranza di commercianti che pagano le tasse» è l’auspicio di Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Senato. «Meloni dice che il fisco deve essere amico e non vessatore – sostiene il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro (gruppo Misto al Senato) – ma il sistema fiscale è squilibrato e iniquo proprio per l’enorme evasione che attanaglia il nostro paese. Il fisco amico della destra è quello amico degli evasori».

PER UNIMPRESA la sanatoria è giusta e permetterà di dare respiro a molte imprese di piccolo taglio e professionisti ai quali in media sono contestate violazioni fino a 25 mila euro (il 65%). Solo l’1,4% delle ispezioni riguarderebbero imprese più grandi. «A parte la norma sugli scontrini, serve un intervento di più ampio respiro – ha detto la presidente Giovanna Ferrara – è necessario aggredire i grandi soggetti, anche quelli internazionali, per cercare di imporre una tassazione maggiore».

LA NUOVA SANATORIA è stata inserita in un provvedimento variegato che contiene, tra l’altro, misure contro il caro-vita come l’Iva al 5% sul gas fino a fine anno. Inoltre l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) provvederà a mantenere azzerate le aliquote delle componenti tariffarie sugli oneri generali di sistema per il settore. Sarà prolungato il bonus sociale per l’energia elettrica per i prossimi tre mesi a chi già lo percepisce. Stanziati 100 milioni in più da caricare sulla social card «Dedicata a te», quella usata per erogare 342 euro una tantum per chi ha un’Isee inferiore ai 15 mila euro. Ora troverà anche 80 euro per fare un pieno e mezzo di carburante. Saranno prolungati i mandati della Commissione consultiva tecnico-scientifica (Cts) e il Comitato prezzi e rimborso dell’Agenzia, in scadenza il 31 ottobre. Integrato il fondo per il diritto allo studio con 7 milioni e 55 milioni pagheranno le supplenze a scuola. Nel «decreto salsiccia» che il governo si appresta a varare c’è anche la proroga del termine delle elezioni per il rinnovo del Consiglio della magistratura militare.

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