Trump ha vinto. Nel giro di una notte siamo passati da un presidente in pectore donna, la prima, al governo del più influente paese del mondo, ad un presidente incarnato da un ricco imprenditore, fallito un certo numero di volte, accusato di sessismo, ma capace di entrare in sintonia con le emozioni dei perdenti – in particolare, di chi ha smarrito il proprio senso di identità nel contesto globalizzato. È un fenomeno mondiale, ma che nel contesto americano prende le mosse dall’incapacità del governo Obama di operare in modo incisivo sulle disuguaglianze economiche e identitarie. Si riproduce la dinamica manifestatasi...