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La lunga marcia per la transizione va troppo a rilento

La lunga marcia per la transizione va troppo a rilento

Piccole isole L’indice medio di performance al 46%, calcolato sulla base dei dati sul consumo di suolo, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 20 giugno 2024

La transizione ecologica nelle isole minori stenta a decollare. Questa la conclusione del sesto rapporto «Isole sostenibili 2024» pubblicato da Legambiente e dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr. L’indice medio di performance al 46%, calcolato sulla base dei dati sul consumo di suolo, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, sviluppo delle energie rinnovabili, mobilità e aree naturali protette, indica un progredire troppo lento rispetto agli obiettivi minimi fissati.

Tra le 26 isole monitorate solo alcune hanno un indice di sostenibilità sufficientemente elevato: Capri e l’isola di Sant’Antioco in Sardegna (62% e 60%), l’isola del Giglio (57%), le isole Tremiti (55%), l’isola sarda di San Pietro (54%) e Ustica (53%). Maglia nera l’isola di Salina con un indice di sostenibilità fermo al 20%.

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