Siamo scrittori, docenti, registi, autori, attori, artisti, scenografi, direttori della fotografia, produttori, musicisti, giornalisti, ricercatori, operatori culturali. Abbiamo storie personali e percorsi diversi, ma tutti ci siamo ritrovati concordi nel ritenere giusto e responsabile che i lavoratori della cultura, dell’informazione e della conoscenza si schierino apertamente nel merito del referendum sulla cosiddetta «riforma» costituzionale. Poiché siamo convinti del ruolo determinante della cultura e della conoscenza per combattere la rassegnazione e l’antipolitica, per la costruzione di una democrazia vera basata sulla partecipazione e non sull’esclusione, per una vera riforma delle Stato e delle sue istituzioni il cui compito è quello di...