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La controffensiva infinita preoccupa a Occidente

La controffensiva infinita preoccupa a OccidenteLa centrale nucleare ucraina Zaporizhzhia – Getty Images/Olga Maltseva

Il limite ignoto Nuovo pacchetto di aiuti militari Usa, ma la stampa anglosassone parla di «disfatta»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 26 luglio 2023

La guerra russo-ucraina prosegue sulle linee degli ultimi giorni. Per rappresaglia dopo l’attacco su Mosca di lunedì, ieri la Russia ha attaccato Kiev con droni kamikaze, tutti abbattuti secondo le fonti ucraine, la sesta incursione in un mese sulla capitale. Il fronte di terra continua ad essere caratterizzato da uno stillicidio di attacchi localizzati in cui le due parti testano la consistenza delle linee nemiche. Pur proseguendo ad aspettare gli ucraini nelle loro posizioni a fini di logoramento, le forze russe mantengono una postura offensiva nella zona nord del fronte verso Kupiansk, dove ieri Mosca ha annunciato la «liberazione» del villaggio di Sergeevka.

Dal lato della politica occidentale ufficiale si continua a gettare benzina sul fuoco. Washington ha annunciato ieri un nuovo pacchetto di aiuti militari da 400 milioni di dollari per Kiev, che includerà sistemi missilitici, munizioni per la difesa aerea e veicoli blindati, come affermato dal segretario di Stato Antony Blinken.

DOPO OLTRE 50 giorni di controffensiva e le tensioni interne evidenziate dal vertice di Vilnius, confrontate con l’informazione sul conflitto sui media angloamericani, le dichiarazioni di Blinken rivelano un certo bipolarismo all’interno dell’Alleanza. È evidente infatti che la posizione nei confronti della guerra sta cambiando fra molti ai vertici dell’atlantismo. Nell’ultima settimana tutti i principali organi della stampa anglosassone hanno pubblicato reportage esaustivi dal fronte ucrainoin cui si descrive il fallimento dell’offensiva. Rilevante in particolare il materiale del New York Times di lunedì (Soldati stanchi, munizioni inaffidabili) che traccia un ritratto impietoso della condizione dei militari ucraini costretti ad assalti semi-suicidi di trincea, e da cui è chiaro che l’offensiva risulterà in una disfatta ucraina.

Questo non significa che la guerra finirà a breve. La Russia infatti continua a mobilitare truppe, come conferma la decisione legislativa di ieri d’allargare il bacino demografico richiamabile alle armi, con l’innalzamento dai 27 ai 30 anni del limite d’età. Stesso messaggio dal ministero dell’Industria che ha dichiarato come quest’anno la produzione bellica ha già raggiunto i volumi dell’intero 2022 e sta ancora aumentando.

NEI FATTI, Mosca dimostra di considerare il confronto in atto come se fosse contro la Nato nel suo complesso. Questo anche il significato del bombardamento di lunedì del porto di Reni sul Danubio, di fronte alla sponda rumena: mai le bombe russe si erano spinte così in prossimità dei paesi dell’Alleanza, la quale è sembrata colta di sorpresa e impotente nel tentare un’intercettazione. In tale scenario si sono inoltre inserite le esercitazioni congiunte delle marine militari russa e cinese (Nord/Interazione-2023) conclusesi lunedì sul Pacifico.

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