La bomba carta esplode prima, muore un attentatore
Sono arrivati giovedì notte, tra le tre e mezza e le quattro, a bordo di uno scooter rubato dieci giorni prima. Avevano una bomba carta da circa un chilo, simile […]
Sono arrivati giovedì notte, tra le tre e mezza e le quattro, a bordo di uno scooter rubato dieci giorni prima. Avevano una bomba carta da circa un chilo, simile […]
Sono arrivati giovedì notte, tra le tre e mezza e le quattro, a bordo di uno scooter rubato dieci giorni prima. Avevano una bomba carta da circa un chilo, simile a quelle prodotte per la notte di capodanno, si sono fermati all’altezza del civico 112 di via Ferrante Imparato, uno dei portoni di un lungo edificio popolare a due piani nel rione Pazzigno a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli.
Qualcosa è andato storto e la bomba è esplosa prima del previsto: così ha perso la vita Antonio Perna, di 32 anni, mentre la compagna Monica Veneruso, 43 anni, è stata portata all’ospedale Cardarelli con fratture multiple.
L’esplosione è stata fortissima: il cancello esterno e quello interno del palazzo sono stati completamente divelti, nel crollo si sono portati dietro una parte della muratura. Investite dall’onda d’urto anche due auto parcheggiate. Il palazzo però è stato dichiarato agibile dai Vigili del fuoco.
Perna era probabilmente vicino all’ordigno: i traumi interni riportati e le terribili ferite al lato sinistro, in particolare agli arti inferiori, hanno reso le sue condizioni gravissime e non è stato possibile salvarlo.
La compagna era probabilmente più lontano, vicino allo scooter: l’esplosione l’ha gravemente ferita ma non è in pericolo di vita. Piantonata in ospedale, gli inquirenti attendono che migliori per interrogarla.
Le indagini sono affidate ai carabinieri. Al civico 112 vivono una decina di famiglie, si cerca di individuare chi fosse il destinatario dell’intimidazione.
La coppia abitava poco distante, lui aveva precedenti per rapina e rapina aggravata da sequestro di persona, lei per resistenza, spaccio e ricettazione.
Nessun reato che rimandi in modo specifico alla camorra ma gli investigatori li ritengono orbitanti nel clan Reale, egemone nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove la principale fonte di guadagno è la droga.
Ma non è detto che la decisione di mettere la bomba carta fosse stata presa dal clan, potrebbero essere stata un’iniziativa della coppia, decisa a regolare i conti con un rivale.
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