Chiunque negli ultimi sette anni sia entrato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per incontrare il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è stato sistematicamente spiato. Gli incontri di Assange con medici, avvocati, reporter, politici, giornalisti, artisti, venivano filmati e registrati e le informazioni trasmesse all’intelligence statunitense. Lo rivela Repubblica: si parla di un’attenzione maniacale al confine dell’ossessione compulsiva. Microfoni nascosti sotto gli estintori, microfoni nel bagno delle donne, sistemi di registrazioni audio-video sempre più sofisticati per aggirare le preoccupazioni di Assange che passava per paranoico. Le spie erano arrivate al punto di valutare se rubare il pannolino di un neonato per prelevarne...