Una campagna di comunicazione nelle scuole di Bologna sullo Ius Soli diventa il pretesto per la Lega e per Matteo Salvini per scatenare la rissa politica. «Oggi e per le prossime settimane saremo nelle scuole di Bologna per confrontarci con gli studenti su temi fondamentali come quello della cittadinanza, su cosa significa essere cittadini a Bologna e per coinvolgervi nella vita della città». Aveva detto lunedì scorso il sindaco di Bologna Matteo Lepore parlando agli studenti di una scuola media nell’ambito della campagna «Bolognesi dal primo giorno», partita a giugno 2022 quando il consiglio comunale aveva approvato una modifica allo statuto che riconosce la cittadinanza onoraria per tutti i minori nati o cresciuti in Italia da genitori stranieri, ed era entrata nel vivo nel novembre scorso.

Il logo della campagna è da allora esposto anche sulla facciata del palazzo comunale. Ma Matteo Salvini se n’è accorto solo ora: «Comizio del sindaco Pd nelle scuole di Bologna con ragazzine e ragazzini per “promuovere il principio dello Ius Soli”. Imbarazzante», ha twittato il vicepremier ieri dando il La al coro leghista di accuse tipo: «modello scolastico dittatoriale». Pd e Avs si schierano con Lepore che invita «Salvini a Bologna a parlare con i ragazzi delle nostre scuole insieme a me, cambierebbe idea sullo Ius Soli. Loro sono il futuro e si sentono tutti italiani. Non hanno bisogno di odiare, ma di sentirsi parte della nostra comunità. Con parità di diritti e doveri».