In politica e diplomazia di solito le cose non accadono per caso. Perciò non è un caso che Israele ieri, alla vigilia del voto che deciderà il nuovo presidente degli Stati Uniti, abbia detto in maniera «chiara ed inequivocabile» di opporsi alla Conferenza internazionale per il Medio Oriente che la Francia intende organizzare entro la fine dell’anno a Parigi. All’emissario francese Pierre Vimont, il negoziatore Yitzhak Molcho e il consigliere per la sicurezza nazionale Yaakov Nagel, hanno spiegato che «Israele non parteciperà ad alcuna conferenza internazionale che sia convocata in contrasto con le sue posizioni», che il progresso vero del...