Si tinge di giallo la vicenda che riguarda l’ispezione ordinata dal ministro della Salute Orazio Schillaci all’ospedale fiorentino Careggi, nel centro che si prende cura degli adolescenti che vivono una condizione di incongruenza di genere. Lo scorso fine settimana, tre mesi dopo la visita degli esperti inviati dal governo, il senatore forzista Maurizio Gasparri, che a dicembre aveva presentato un’interrogazione parlamentare sul tema, aveva annunciato trionfalmente di essere dal lato della ragione.

Questo perché Schillaci gli aveva risposto dicendo che gli ispettori hanno trovato delle criticità nel percorso di presa in carico e gestione degli adolescenti transgender, anche rispetto alle procedure di somministrazione della triptolerina (il farmaco che sospende lo sviluppo puberale). Le irregolarità rispetto a quanto stabilito dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in una determina del 2019 riguarderebbero soprattutto l’impiego del neuropsichiatra infantile. Gasparri ha dato l’annuncio sabato mattina a Firenze, sotto la tenda di un gazebo elettorale, in compagnia del collega di partito e consigliere regionale Marco Stella, anticipando così i risultati del rapporto. Senza però averlo potuto leggere: né il testo completo, né una relazione tecnica.

Ha potuto farlo il presidente della regione Toscana Eugenio Giani (Pd), che ieri ha dichiarato: «La relazione rileva alcune criticità ma non mette in alcun modo in discussione questo servizio, coglie l’esigenza di alcuni accorgimenti perché venga svolto meglio e noi prontamente li realizzeremo, come la presenza costante di un neuropsichiatra». Dalla Regione fanno sapere che il ministero non ha richiesto la sospensione delle attività ma, al contrario, il potenziamento del servizio erogato dal Centro regionale per l’incongruenza di genere (Crig). «Insomma è una relazione come tante altre», ha detto Giani che accusa Gasparri di aver alzato un «polverone strumentale assurdo».

Che le cose potessero essere diverse dai toni allarmistici usati dalla destra, che su una vicenda delicata come la salute degli adolescenti transgender rischiano di innescare un’ondata di panico morale e ostacolare i legittimi approfondimenti medico-scientifici per migliorare le prestazioni sanitarie, si era capito già ieri mattina. L’edizione fiorentina della Repubblica riportava i contenuti della relazione, che inizierebbe così: «Preliminarmente, si osserva che l’interpretazione dei criteri di inclusione della determina Aifa relativi all’utilizzo della triptorelina sembra aver generato confusione».

Il testo parlerebbe di «criticità», ma senza usare l’aggettivo «significative», che invece è presente nella risposta di Schillaci a Gasparri. In pratica potrebbe esserci stata una semplice interpretazione da correggere della funzione del neuropsichiatra: perché in un passaggio della determina Aifa questa figura sembra necessaria in ogni caso, in un altro alternativa a quella di psicologo o psicoterapeuta.

Ieri comunque Gasparri ha tirato dritto accusando Giani di «continuare a ciurlare nel manico». «Io non faccio speculazioni elettorali, io ho accertato che un ospedale che è sotto la sua giurisdizione ha trattato dei bambini in difformità dalle regole vigenti», ha detto il forzista.

Tutta la vicenda è anche al vaglio della procura di Firenze, in seguito alla presentazione di un esposto.