Gli ispettori inviati dal ministro della Salute Orazio Schillaci hanno lasciato ieri l’ospedale Careggi. Erano presenti anche carabinieri e Nas. Entro due settimane la relazione con l’esito delle indagini sarà sul tavolo di Schillaci, che a quel punto valuterà se intervenire o meno. L’oggetto è la procedura di somministrazione agli adolescenti transgender della triptorelina, farmaco usato per la sospensione (reversibile) dello sviluppo puberale.

La pratica sanitaria della struttura fiorentina era finita al centro di un’interrogazione parlamentare di Maurizio Gasparri (Fi) che ha sollevato dubbi sul rispetto delle indicazioni di Aifa e Comitato nazionale di bioetica. Queste prevedono il controllo di un’équipe multidisciplinare e limitano la somministrazione a ragazzi e ragazze che manifestano profonda sofferenza e atteggiamenti autolesionistici/suicidari. Lo scorso anno a fronte di 150 accessi nel Centro regionale per l’incongruenza di genere (Crig) del Careggi la triptorelina è stata prescritta in 26 casi. 11 anni l’età dell’adolescente più giovane, 15,2 l’età media.

Il ministro Schillaci ha ribadito che la verifica «non è assolutamente un gesto punitivo». Mentre gli ispettori erano ancora in ospedale, però, la destra già rilanciava: «chiediamo che il direttore generale del Careggi e l’équipe del Centro per la disforia di genere siano auditi nella terza commissione Sanità del consiglio regionale», ha detto il capogruppo Fi Marco Stella.

«Il sistema sanitario pubblico ha il dovere di dare risposte alle difficoltà delle persone, degli adolescenti e pre-adolescenti, che sono in una situazione di difficoltà rispetto al proprio genere», ribatte l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. Intanto il deputato dem Alessandro Zan ha annunciato un’interrogazione «per chiedere di fermare immediatamente questo atteggiamento transfobico delle istituzioni che sta ledendo diritti, vita e dignità di alcune cittadine e cittadini».

A manifestare preoccupazione per la vicenda sono i genitori degli adolescenti trans seguiti dal Careggi e le associazioni per i diritti lgbtqia+. «Gasparri non ha messo sul piatto della bilancia gli enormi danni che queste azioni ritorsive arrecano a chi ha tutto il diritto di esplorare il genere sul proprio corpo e nella propria esistenza», afferma Roberta Parigiani, portavoce del Movimento identità trans. «Quando parliamo di farmaci bloccanti parliamo di adolescenti nello stadio Tanner 2, che certamente non è infanzia. Sono persone in grado di esprimere una visione sul proprio corpo. Questa deve essere esaminata da un’équipe multidisciplinare ma l’opzione non può essere castrare gli strumenti di autodeterminazione, che è un diritto e non una concessione dello Stato», continua.

«Nel racconto delle persone direttamente coinvolte, la triptorelina è un farmaco salvavita che aiuta gli adolescenti con varianza di genere a ritrovare la loro serenità», afferma Natascia Maesi, prima presidente donna di Arcigay. Gaynet annuncia per il 6 aprile «un’iniziativa dal profilo scientifico» contro la disinformazione.