La deriva della comunicazione pubblica ha ormai un andamento chiaro, specialmente se a condurre le danze sono i populisti che tuonano contro le élite. Molti punti di vista condivisibili nella denuncia del potere esercitato dalle élite per poi approdare a proposte risibili e del tutto ininfluenti rispetto i rapporti di forza nella società. È così anche per quanto riguarda la discussione in corso nel parlamento europeo sulla riforma del copyright. A prendere la parola, questa volta, è stato Luigi di Maio. Il ministro del lavoro ha attaccato la riforma europea del diritto di autore a partire dagli articoli 11 e...