Insulti agli attivisti e vetri rotti al centro Lgbti+ di Pavia
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Insulti agli attivisti e vetri rotti al centro Lgbti+ di Pavia

Le violenze durano da settimane «Gli attacchi minano la percezione di sicurezza delle persone Lgbt»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 3 agosto 2022

«In questi giorni partirà la denuncia, abbiamo dato mandato al nostro legale: non potevamo più attendere, anche alla luce di quanto accaduto nel mese di giugno. Episodi gravi a cui non avevamo voluto dare seguito per evitare l’effetto emulazione».

Davide Podavini, presidente di Coming-Aut LGBTI+ Pavia li racconta tutti d’un fiato gli avvenimenti successi lunedì mattina e nei mesi scorsi. Un filo rosso, senza soluzione di continuità, perché di aggressione e atti vandalici si è trattato. In entrambi i casi. «Lunedì mattina un nostro volontario è andato alla nostra sede, (Corso Garibaldi a Pavia, ndr) per annaffiare le piante e ha trovato il vetro della finestra fracassato. Non c’erano sassi o altri oggetti usati per rompere il vetro ed escludiamo che si sia trattato del gesto di un ubriaco. Pensiamo, piuttosto, a un’azione premeditata di qualcuno che si è portato dietro l’oggetto con cui spaccare la vetrata senza lasciare tracce». Questo episodio di vandalismo segue di sole poche settimane le aggressioni verbali ad alcuni volontari, tra cui la vicepresidente dell’associazione Cecilia Bettini: «Trans di merda» l’insulto urlato all’esterno dell’associazione lo scorso 14 giugno. I responsabili, anche allora, erano scappati senza possibilità di essere identificati. «Poche ore dopo, quando Cecilia era da sola in sede, – spiega Podavini – erano tornati lanciando sacchi della spazzatura verso le finestre e urlando “froci bastardi”».

Quando la notizia si è diffusa, nel tardo pomeriggio di lunedì, l’associazione è stata contattata dall’assessora alle Pari opportunità del Comune di Pavia, Barbara Longo, che ha manifestato vicinanza e solidarietà. «Con lei abbiamo sempre avuto un buon dialogo. In occasione del Pride siamo riusciti a ottenere il patrocinio del Comune nonostante il parere contrario della frangia più estrema dell’amministrazione (Fratelli d’Italia, ndr). Quanto al sindaco, (Fabrizio Fracassi, Lega) ho letto una sua dichiarazione dai giornali, ma nulla di più».

Secondo Podavini, gli episodi di vandalismo ai danni di Coming-Aut sarebbero diventati più frequenti dopo la «conversione» del presidio in Centro contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere dell’UNAR. Ciò potrebbe minare «la percezione di sicurezza delle persone LGBT in città».

A Pavia, infatti, la situazione è migliorata negli ultimi 17 anni, da quando esiste un movimento di persone che segue questi temi. Ma c’è ancora molto da fare, «per esempio tornare sul Ddl Zan: è preoccupante che in questa fase pre-elettorale, il tema della lotta all’omolesbotransfobia sia totalmente sparito dall’agenda dei partiti. Non ci interessa l’aspetto penale della legge, piuttosto il riconoscimento del fenomeno discriminatorio e violento. Sarebbe un risarcimento dopo secoli di invisibilità. E per contrastare i fenomeni d’odio, bisogna imparare a conoscerli e riconoscerli».

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