Anche in Russia, Ucraina e Bielorussia c’è chi crede nella nonviolenza come possibilità di resistenza civile. Sono le uniche voci delle parti in conflitto che già dialogano tra di loro, che creano un ponte su cui può transitare la pace. Tre attiviste pacifiste che rappresentano i movimenti nonviolenti e degli obiettori di coscienza dei rispettivi paesi, saranno in Italia per un tour nella settimana anniversario dell’inizio guerra. Vengono a chiederci di sostenere concretamente gli obiettori di coscienza, i renitenti alla leva, i disertori russi, bielorussi e ucraini, garantendo asilo e protezione e lo status di rifugiati politici. I loro colleghi maschi non possono uscire dai confini a causa del reclutamento militare.
Si chiamano Kateryna Lanko, Darya Berg e Olga Karach, da oggi sono in Italia su invito del Movimento Nonviolento nell’ambito della mobilitazione di Europe for Peace. Dall’inizio della guerra ascoltano con attenzione e condivisione la voce di papa Francesco e apprezzano molto quanto sta facendo il Vaticano per la pace. Parteciperanno all’Udienza di mercoledì 22, prima della conferenza stampa al Centro Congressi di via Cavour alle ore 11.

KATERYNA LANKO vive a Kyiv, è impegnata nel lavoro di formazione alla nonviolenza e sostegno agli obiettori di coscienza. È stata la voce del pacifismo ucraino trasmessa in video alla manifestazione nazionale Europe for Peace dei 100 mila di piazza San Giovanni a Roma il 5 novembre scorso. Il Movimento di cui fa parte sostiene i diritti umani alla pace e all’obiezione di coscienza al servizio militare, per lavorare, ricercare, educare alla gestione pacifica dei conflitti, al disarmo, alla cultura della pace, per rafforzare il controllo civile democratico contro il militarismo.

Darya Berg è una giovane attivista russa dell’organizzazione Go By the Forest che ha lo scopo di aiutare il maggior numero possibile di persone ad evitare di essere coinvolte nella sanguinosa guerra della Russia in Ucraina. Fin dai primi giorni della mobilitazione ha svolto lavoro di informazione e propaganda per aiutare i giovani a sottrarsi al servizio di leva, a lasciare il Paese legalmente o illegalmente, a trovare asilo all’estero. Nel marzo dell’anno scorso è stata costretta a lasciare la Russia ma il suo attivismo nonviolento continua dall’esilio in Georgia.

OLGA KARACH è un’attivista, giornalista e politica bielorussa. Direttrice di Our House che ha fondato nel dicembre 2002 come giornale autoprodotto a Vitebsk. Licenziata per attivismo politico, nel 2014, Our House è stata registrata in Lituania come organizzazione con il nome di Centro internazionale per le iniziative civili. Dopo la guerra scatenata dalla Russia, continua a monitorare le violazioni dei diritti umani. Tra queste assume un peso sempre maggiore quella del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, aggravata da programmi di militarizzazione di ragazzi e giovani minorenni.

La Campagna di “Obiezione alla guerra” è stata lanciata dal Movimento Nonviolento subito dopo il 24 febbraio 2022, all’indomani dell’attacco russo all’Ucraina e chiede anche ai giovani del nostro paese di assumersi una responsabilità personale verso possibili future avventure militari italiane, considerando che la sospensione della leva obbligatoria nel nostro Paese è a discrezione del potere esecutivo di Governo, dichiarando fin da questo momento la loro obiezione di coscienza preventiva contro il rischio di reintroduzione della leva militare obbligatoria di cui si sta parlando in Europa.

NEL VIAGGIO IN ITALIA le tre pacifiste perteciperanno a manifestazioni ed incontri pubblici tra Roma e Milano, passando da Verona, Modena, Ferrara, Brescia.
È possibile sostenere le iniziative di pace in Russia, Bielorussia, Ucraina con la Campagna “Obiezione alla guerra” con un versamento su IBAN IT35 U 07601 11700 0000 18745455, intestato al Movimento Nonviolento, causale “Obiezione alla guerra”

* Presidente del MovimentoNonviolento; Esecutivo Rete italiana Pace e Disarmo