In Italia parte una campagna per salvare il Mediterraneo
MedReAct Iniziato il countdown per la terza conferenza Onu sugli oceani
MedReAct Iniziato il countdown per la terza conferenza Onu sugli oceani
Il Mediterraneo è uno scrigno di biodiversità che ospita 17.000 specie, il 7,5% di quelle presenti a livello globale.
EPPURE, E’ ANCHE UNO DEI MARI più sfruttati al mondo: negli ultimi 60 anni ha perso oltre il 40% dei grandi predatori e mammiferi marini, il 58% degli stock ittici è sovrasfruttato e molte specie e habitat sono in preoccupante declino. Ad oggi vi si contano oltre 73.000 pescherecci.
SECONDO UNA RECENTE previsione del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (IPCC), più di 30 specie endemiche rischiano di estinguersi entro la fine del secolo.
SQUALI, DELFINI, MANTE finiscono spesso vittime accidentali della pesca e i rigetti di specie indesiderate, o di individui al di sotto della taglia minima di cattura, che vengono rimessi vivi o morti in mare, per la pesca a strascico, variano dal 15 al 40% delle catture in Mediterraneo.
I FONDALI MARINI POPOLATI da giardini di coralli, colonie di gorgonie, praterie di posidonia e tante altre specie fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi, subiscono l’aggressione continua delle reti a strascico. Le conseguenze sono preoccupanti: una desertificazione del mare, sempre più povero e inospitale e una grave perdita di biodiversità che rende il Mediterraneo maggiormente vulnerabile ai cambiamenti climatici. Eppure, nonostante questo declino impressionante, solo lo 0,1% del Mediterraneo è integralmente protetto, ben lontano da 10% che l’Italia e gli altri paesi del Mediterraneo dovranno raggiungere entro il 2030 in accordo con gli impegni internazionali adottati nell’ambito della Convenzione sulla Biodiversità.
Per tutti questi motivi MedReAct, una fondazione che si occupa della tutela del Mediterraneo, ha lanciato lo scorso 3 giugno una campagna per salvare il Mediterraneo, a un anno dalla Terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani che riunirà a Nizza nel giugno 2025. «Questa si svolgerà proprio sulle sponde del Mediterraneo e non potrà ignorare il grido di dolore di questo mare» – ha dichiarato Domitilla Senni, di MedreAct.
«GLI SGUARDI DEL MONDO saranno puntati sul nostro mare e chiediamo che l’Italia si presenti con impegni coraggiosi. Tra questi l’istituzione di una rete di riserve marine a tutela delle specie e habitats più vulnerabili e il divieto alla pesca eccessiva e distruttiva».
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