Oggi a Roma l’appuntamento è alle 14 in piazza della Repubblica per il corteo nazionale di Non Una di Meno. Ad aprire la manifestazione i centri antiviolenza femministi e transfemministi per dire «Basta guerre sui nostri corpi! Contro la violenza patriarcale che avvelena le vite di donne e persone lgbtqia+». Dal primo gennaio al 22 novembre 2022 sono stati oltre 100 i femminicidi, lesbicidi e transcidi, come riporta l’osservatorio di Non Una di Meno.

«Contro l’economia di guerra che cancella il nostro futuro e le priorità poste dalla pandemia – recita la piattaforma della manifestazione -. Crisi climatica, violenza economica, disuguaglianze e impoverimento colpiscono soprattutto le donne, le persone lgbtqia+, migranti, precarie. Contro il governo Meloni che attacca l’aborto e l’autodeterminazione riaffermando il diktat “Dio, Patria, Famiglia”, attacca l’educazione alle differenze e l’educazione sessuale nelle scuole; attacca il welfare e il reddito di cittadinanza, misura insufficiente e condizionata, che ha una platea a maggioranza femminile. I centri antiviolenza femministi e transfemministi rivendicano risorse e autonomia fuori dalle logiche di neutralizzazione, dei bandi e della riduzione a meri servizi sociali». E ancora: «Scenderemo in piazza con le donne iraniane in rivolta contro l’oppressione del regime, facendo nostro lo slogan “Donna, Vita, Libertà” che da Rojava diventa inno di lotta per tutt*».

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A Bologna oggi ci sarà una passeggiata femminista, l’appuntamento è alle 17 al Portico dei Servi, dove si terrà il presidio della Mala Educacion contro le molestie all’Università di Bologna, e poi insieme alle donne in nero a Piazza di Porta Ravegnana per confluire in Piazza del Nettuno. Domani alle 10 nell’aula magna Facoltà di Lettere Università Roma 3 ci sarà un’assemblea nazionale per costruire il piano femminista contro le guerre verso lo sciopero dell’8 marzo.