Dopo una settimana di scontri incessanti, nelle strade periferiche del campo profughi di Jenin regna il silenzio. Macerie e grandi quantità di terra sono state disposte sui lati dei vicoli che si intersecano fitti tra palazzi e abitazioni, mentre a terra si vedono ancora le scie dei bulldozer e dei veicoli militari israeliani che negli scorsi giorni hanno messo a ferro e fuoco i quartieri di Jabal Abu Zaheer and Al-Jabriyat. «LE FORZE ISRAELIANE hanno tentato nuovamente di entrare nel campo, senza successo. Quando i soldati hanno capito di non potere avanzare ulteriormente, sono incominciati i bombardamenti e le stragi...