Il Wyoming è il primo stato Usa a vietare l’uso delle pillole abortive con una legge apposita, andando così in aiuto ai conservatori e ai gruppi antiabortisti che, dopo aver fatto cancellare il diritto federale all’interruzione di gravidanza, stanno ora prendendo di mira l’aborto farmacologico, metodo utilizzato nella maggior parte delle interruzioni di gravidanza negli Stati uniti.

IL GOVERNATORE repubblicano del Wyoming, Mark Gordon, ha firmato il divieto per la pillola abortiva lo stesso giorno in cui ha detto che avrebbe consentito anche a un’altra misura contro l’aborto, ancora più radicale, di diventare legge. Questa legge, che entrerà in vigore domani, vieta l’aborto in quasi tutte le circostanze, rendendolo un crimine. «Ho agito senza pregiudizi e dopo lunghe preghiere, per consentire a questi progetti di diventare legge» ha scritto Gordon in una lettera al Segretario di Stato del Wyoming pubblicata venerdì poco prima di mezzanotte.

La legge sulla pillola abortiva del Wyoming dovrebbe invece entrare in vigore il primo luglio. Da quel momento sarà illegale «prescrivere, dispensare, distribuire, vendere o utilizzare qualsiasi farmaco allo scopo di procurarsi o eseguire un aborto». Per i medici, il personale sanitario o chiunque altro “faciliti” un’interruzione di gravidanza la pena sarà di un massimo di sei mesi di carcere, e una multa di 9.000 dollari. Le pazienti in stato di gravidanza verrebbero invece «esentate da oneri e sanzioni».

NON ALTRETTANTO “magnanimo” con le donne il South Carolina, dove i deputati repubblicani stanno spingendo proprio in questi giorni il South Carolina Prenatal Equal Protection Act, che assimilerebbe l’aborto all’omicidio – che renderebbe le donne che interrompono una gravidanza punibili con la pena di morte o un minimo di 30 anni di prigione.

Ora i gruppi pro choice del Wyoming faranno ricorso contro entrambe le leggi, cercando anche di impedire che i divieti abbiano effetto mentre la battaglia legale è in corso. Fino ad ora le leggi antiabortiste sono sempre state bloccate dalle corti, in quanto violano la costituzione dello stato, che tutela la libertà nelle decisioni riguardanti la salute dei cittadini. Per aggirare il problema, la nuova legge sancisce che le interruzioni di gravidanza non rientrano nell’ambito delle cure sanitarie.

Questa mossa del Wyoming arriva mentre in tutta l’America, dopo la sentenza della Corte suprema che abolisce il diritto federale all’aborto, i gruppi conservatori sono partiti all’attacco dei farmaci abortivi. A giorni è attesa la sentenza preliminare di un giudice del Texas che potrebbe ordinare alla Food and Drug Administration, Fda, di ritirare il mifepristone, la prima pillola delle due che vengono somministrate nella procedura di aborto farmacologico.

SEMPRE IN TEXAS un disegno di legge a firma repubblicana non solo vieterebbe le pillole abortive, ma obbligherebbe anche i fornitori di servizi internet di censurare i siti che parlano di aborto farmacologico, in modo che gli utenti nello stato non possano ottenere informazioni su come ottenere un’interruzione di gravidanza.
Molti stati Gop, inoltre, stanno varando delle leggi che rendano illegale spostarsi in un altro stato per abortire.