Il gruppo anti-aborto Live Action sta diffondendo nelle scuole del North Dakota un video di tre minuti sullo sviluppo fetale, realizzato “per rivelare l’innegabile umanità dei bambini non ancora nati”.

Il video si chiama “Baby Olivia”, e per realizzarlo il gruppo ha usato le animazioni avvalendosi della la consulenza di medici che, a loro dire, ne hanno esaminato e approvato la validità. Il risultato è “la migliore finestra sul grembo materno mai vista”, si legge in un comunicato.

L’animazione é tutta rosa, simile alle immagini di un’ecografia morfologica, e mostra un feto, che Live Action ha chiamato Olivia, che progredisce nell’utero passando da ovulo fecondato a feto vicino alla nascita.

Il video inizia affermando che al momento della fecondazione un “nuovo essere umano è venuto alla luce”, cosa che medici e sostenitori del diritto all’aborto considerano essere un’idea non scientifica ma religiosa, e prosegue dicendo che tre settimane e un giorno dopo, è possibile rilevare un battito cardiaco. Si continua sostenendo che 11 settimane dopo la fecondazione “Olivia” sta “giocando” ed “esplorando il suo ambiente” e che 20 settimane dopo la fecondazione “alcuni bambini possono sopravvivere fuori dall’utero”. Alla fine la voce fuori campo conclude: “Presto segnalerà a sua madre che è ora del parto e saluterà il mondo esterno”.

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Live Action ha affermato di aver collaborato con sei medici professionisti per creare il video, il problema è che sono tutti affiliati a gruppi di destra, fondamentalisti cristiani o pro-vita, tra cui l’American Association of Pro-Life Obstetricians and Gynecologists e l’American College of Pediatricians, un piccolo gruppo di medici conservatori che ha cercato di modellare le politiche sull’aborto promuovendo opinioni rifiutate dai medici laici.

Louise King, ginecologa e direttrice di bioetica riproduttiva presso il Centro di bioetica della Harvard Medical School, ha affermato che non esiste consenso scientifico sul momento esatto in cui inizia la vita umana e che il video è un tentativo di promuovere l’idea che i feti siano persone e gli aborti moralmente sbagliati.

“A mio parere il fatto che delle leggi costringano le scuole a mostrare questi video che sono potenzialmente fuorvianti dal punto di vista scientifico è inappropriato”, ha affermato King durante un’ intervista al Washington Post.

Nel 2023 il North Dakota ha approvato una legge che impone alle scuole pubbliche di mostrare il video, o una presentazione simile, agli studenti. Da allora anche altri stati a guida conservatrice come l’Iowa e il West Virginia stanno cercando di approvare dei progetti di legge simili. Gli esperti medici affermano che il video è “grossolanamente impreciso” in quanto mostra che lo sviluppo avviene due settimane prima di quanto non avvenga in realtà e che il video sembra avere il fine di spingere la prossima generazione a opporsi all’aborto.

Un’operazione simile era stata fatta nel 1984 con un altro video, “The silent scream”, diretto e filmato dal ginecologo e attivista pro-life Bernard Nathanson. Il cortometraggio mostrava una procedura di aborto ripresa con una ecografia. Il titolo faceva riferimento al “grido silenzioso di dolore” che, secondo Nathanson, il feto intenderebbe emettere aprendo la bocca durante l’intervento.

L’anno seguente una commissione di medici ritenne impossibile e scientificamente indimostrabile che alla dodicesima settimana un feto possa essere in grado di emettere il grido silenzioso che dà il titolo al filmato, per il limitato sviluppo della corteccia cerebrale, del sistema nervoso e dell’apparato respiratorio.