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Il Sudafrica indossa ancora la kefiah di Mandela

Il Sudafrica indossa ancora la kefiah di MandelaNelson Mandela e Yasser Arafat al Cairo nel 1990 – Ap

Apartheid e genocidio La denuncia alla Corte internazionale di giustizia e la rabbiosa reazione israeliana. I sudafricani non voltano lo sguardo altrove. E Gaza è un po' meno sola

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 31 dicembre 2023

Quello di Israele a Gaza se non è un genocidio ci somiglia parecchio. In molti lo dicono, ma solo il Sudafrica venerdì ha preso carta e penna per denunciarlo di fronte alla Corte internazionale di giustizia. Apriti cielo: prima che fosse Shabbat la rabbiosa reazione del governo di Tel Aviv esprimeva «disgusto» per una tale «cospirazione sanguinaria», la prova del sostegno sudafricano alla ben nota «organizzazione terroristica che vuole la distruzione dello Stato di Israele».

Ma c’è stato un tempo in cui era piuttosto Israele ad avere forti legami con il regime razzista di Pretoria. I sudafricani non lo hanno dimenticato e non sono più gli unici a ravvisare forti somiglianze tra l’apartheid subito all’epoca in Sudafrica e quello sperimentato quotidianamente dalla popolazione palestinese.

Mandela un volta disse di essere «perfettamente consapevole che la nostra liberazione sarà sempre incompleta senza quella dei palestinesi». Ed è nella storia anche la sua immagine radiosa con al collo la kefiah che gli aveva regalato Arafat, indossata in diverse occasioni pubbliche e sempre con il preciso intento di esprimere solidarietà alla causa palestinese.

In difficoltà sul piano interno, l’African National Congress si è regalato questo colpo di reni internazionalista per il trentennale del suo governo. Dopo la rottura dei rapporti diplomatici con Israele a novembre, su sollecitazione però del partito più radicale nel panorama parlamentare sudafricano, l’Economic Freedom Fighters.

Gaza è davvero sola, se togliamo gli Houthi yemeniti che sparacchiano le loro minacce sul Mar Rosso. Ma il Sudafrica c’è ed è l’unico paese al mondo che non volta lo sguardo altrove. Almeno in questo, l’eredità di Mandela non è andata dispersa.

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