Il sindaco di Pittsburgh chiede a Trump di non andare. Ma Trump è andato
Dopo la strage Nonostante la richiesta esplicita arrivata da più parti di non presentarsi ai funerali delle vittime della sparatoria nella sinagoga di Pittsburgh, Donald Trump c’è andato ugualmente; alcune delle famiglie in […]
Dopo la strage Nonostante la richiesta esplicita arrivata da più parti di non presentarsi ai funerali delle vittime della sparatoria nella sinagoga di Pittsburgh, Donald Trump c’è andato ugualmente; alcune delle famiglie in […]
Nonostante la richiesta esplicita arrivata da più parti di non presentarsi ai funerali delle vittime della sparatoria nella sinagoga di Pittsburgh, Donald Trump c’è andato ugualmente; alcune delle famiglie in lutto avevano espresso il desiderio di non incontrarlo, alti membri del partito repubblicano si sono rifiutati di unirsi a lui, il sindaco democratico di Pittsburgh Bill Peduto ha chiesto pubblicamente a Trump di non andare, così come i maggiori leader della comunità ebraica della Pennsylvania.
Eppure «the Donald» si è presentato nel pomeriggio, a un funerale dove non era voluto. Né Peduto né il suo portavoce si sono avvicinati al presidente, isolato.
L’ACCUSA CHE VIENE RIVOLTA a Trump e alla sua amministrazione è quella di fomentare razzismo e antisemitismo e di avere ispirato il massacro di sabato all’interno della sinagoga di Squirrel Hill; per i leader religiosi arrivare a quel funerale senza aver speso nessuna parola di condanna nei confronti del suprematismo bianco è un affronto ulteriore per una comunità dolente e ferita. Non è nemmeno piaciuto il commento di Trump subito dopo la sparatoria, quando ha affermato che se la sinagoga avesse avuto una guardia armata avrebbe potuto difendere i suoi fedeli.
«È STATO UN COMMENTO inappropriato – ha detto al Washington Post Stephen Halle, nipote del 71enne Daniel Stein ucciso nella sinagoga – una chiesa, una sinagoga, non dovrebbero essere delle fortezze, ma un posto accogliente dove sentirsi sicuri». A Pittsburgh sono state organizzate manifestazioni anti Trump per questa visita ma già nelle ore successive al mass shooting si è vista la differenza tra la reazione della città e tutto ciò che Trump predica e rappresenta.
Il giorno dopo la strage, la comunità islamica di Pittsburgh ha raccolto 70mila dollari per i familiari delle vittime, e quando Wasi Mohamed, direttore del centro islamico di Pittsburgh, lo ha detto alla comunità musulmana che rappresenta, è stato accolto da un lunghissimo applauso. «Vogliamo solo sapere di cosa avete bisogno – ha detto Mohamed- rivolgendosi alla comunità ebraica – Fatecelo sapere: noi saremo lì». Reazioni analoghe sono arrivate da tutte le comunità islamiche statunitensi.
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