Il Senato del Connecticut ha approvato un disegno di legge che protegge le cliniche che praticano aborti dalle possibili azioni legali intentate da altri Stati con leggi restrittive sulle interruzioni di gravidanza, così come le donne che si recano in Connecticut per abortire e coloro che le aiutano.

QUESTA LEGGE è stata scritta dopo quella del Texas che autorizza le azioni legali contro cliniche, medici e chiunque esegua o faciliti gli aborti dopo le sei settimane, anche al di fuori dei confini statali.

Nello specifico la legge, che il governatore democratico del Connecticut Ned Lamont ha promesso di firmare, protegge le cliniche e i pazienti dalle azioni legali extra statali impedendo di collaborare alle indagini o alle azioni penali di un altro Stato, vietando la divulgazione delle cartelle cliniche e consentendo alle persone che devono affrontare cause di contro-denunciare e chiedere i danni.

Il disegno di legge consente anche agli infermieri specializzati, agli infermieri-ostetrici o agli assistenti medici di pratica avanzata, di eseguire nelle prime 12 settimane di gravidanza il tipo più comune di aborto, noto come aborto per aspirazione.

I SOSTENITORI della misura sostengono che questo ampliamento è necessario per far fronte alla carenza di medici che eseguono aborti in Connecticut, in vista del prevedibile afflusso di donne provenienti da altri Stati.

Il presidente pro tempore del Senato del Connecticut, Martin Looney, ha dichiarato che l’approvazione di quella legge “in uno Stato con una lunga storia di sostegno al diritto all’aborto rappresenta una difesa dei nostri valori e del nostro sistema legale”.

Così il Connecticut si unisce alla California nel diventare un cosiddetto Stato-rifugio per le donne che non possono abortire nello Stato dove risiedono, mentre aumentano gli Stati a guida democratica che, come il Colorado e il New Jersey, hanno approvato leggi volte a proteggere il diritto legale di abortire, in vista del previsto giro di vite che avverrà fra meno di due mesi, quando la Corte Suprema a maggioranza conservatrice dovrà esprimersi sul diritto federale all’aborto.

Già a fine giugno Scotus potrebbe decidere di sostenere la legge del Mississippi che vieta la maggior parte degli aborti dopo le 15 settimane, anche per i casi di stupro e di incesto, e i giudici hanno già espresso la volontà di ritirare e ribaltare completamente decenni di precedenti legali in tema di diritto all’aborto, lasciando le decisioni agli Stati e alle amministrazioni locali. Leggi restrittive sono già entrate in vigore in Oklahoma, Idaho, Missouri e Texas; solo quest’anno sono state introdotte più di 530 restrizioni all’aborto in 41 Stati.

“BISOGNAVA FARE tutto ciò che era in nostro potere per garantire alle donne che ne hanno bisogno di sentirsi il più al sicuro possibile nel venire nella nostra comunità e per garantire ai nostri operatori di poter fornire assistenza, indipendentemente dalla provenienza di queste donne – ha dichiarato in una nota Amanda Skinner, presidente e amministratrice delegata di Planned Parenthood del New England – L’urgenza di questo momento è incredibilmente chiara”.