Il senato americano blinda con una legge bipartisan il matrimonio per tutti
Sostenitori del matrimonio per tutti a una manifestazione davanti alla Casa bianca nel 2015 – Ap
Internazionale

Il senato americano blinda con una legge bipartisan il matrimonio per tutti

Diritti Il senato americano approva con una rara intesa bipartisan i matrimoni tra persone dello stesso sesso o interrazziali e spunta le armi di una Corte Suprema ultraconservatrice e sempre più pericolosa

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 30 novembre 2022

Il Senato Usa ha approvato il Respect for Marriage Act, un disegno di legge che protegge il matrimonio tra persone dello stesso sesso e interrazziale negli Stati uniti.

Mentre scriviamo, il voto non è ancora avvenuto ma non ci si aspettano colpi di scena, visto che è stato raggiunto il numero sufficiente di senatori per passare il vaglio del voto. Lunedì 28, ieri, durante una votazione procedurale, il Senato si è già espresso 61-35, andando così oltre la soglia dei 60 voti necessari per superare l’ostruzionismo.

Dopo che il Senato avrà approvato il disegno di legge, la versione modificata tornerà alla Camera per un ultimo voto, dall’esito scontato, per poi arrivare alla firma finale di Joe Biden entro la fine dell’anno, quando i repubblicani prenderanno il controllo della Camera dopo le elezioni di midterm.

Questa legge è stata pensata esplicitamente come protezione dalle decisioni di questa Corte Suprema, a dir poco conservatrice, per tutelare ogni tipo di unione in matrimonio nel caso in cui – come accaduto per l’interruzione di gravidanza – l’Alta Corte dovesse decidere di ribaltare la sentenza del 2015, Obergefell v. Hodges, che ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Secondo il Respect for Marriage Act, uno stato ha ancora la possibilità di approvare una legge per vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso ma è comunque tenuto a riconoscere legalmente il matrimonio tra persone dello stesso sesso avvenuti in altri stati dove è possibile celebrarli. Per fare ulteriore chiarezza, il disegno di legge va anche (e finalmente) ad abrogare il Defense of Marriage Act del 1996, secondo il quale si poteva definire “matrimonio” l’unione di un uomo e una donna, consentendo così agli stati di rifiutarsi di riconoscere altri tipi di matrimoni celebrati in altri stati. Questa legge era ancora rimasta in vigore, nonostante fosse stata dichiarata incostituzionale dalla sentenza del 2015.

Certo dal 1996 sono passate ere geologiche, in termini di percezione collettiva.

“Che si tratti di un membro della famiglia, di un amico o di un collega al lavoro, tutti conosciamo qualcuno che ha un matrimonio con una persona dello stesso sesso o interrazziale – ha twittato il senatore democratico Tammy Baldwin, prima persona apertamente gay eletta al Senato – Ecco perché sto lavorando per superare le divisioni tra i partiti in modo da garantire che questi matrimoni siano protetti”.

Baldwin ha fatto parte del gruppo bipartisan che a settembre aveva cercato i 10 voti repubblicani necessari per l’approvazione del disegno di legge, e che alla fine aveva negoziato il rinvio del voto a dopo le elezioni di midterm, includendo anche un emendamento al disegno di legge per calmare le preoccupazioni di alcuni repubblicani riguardo la libertà religiosa, chiarendo che il disegno di legge non autorizza il governo federale a riconoscere i matrimoni poligami e conferma che le organizzazioni religiose senza scopo di lucro non saranno tenute a fornire “qualsiasi servizio, struttura o bene per la solennizzazione o la celebrazione di un matrimonio” che va contro i loro principi.

“Un decennio fa – ha detto il senatore democratico Chuck Shumer – avrebbe messo a dura prova tutta la nostra fantasia immaginare entrambe le parti discutere su come proteggere i diritti delle coppie sposate dello stesso sesso. L’America va avanti, anche se a volte in modi difficili, e a volte fa due passi avanti e uno indietro. Ma oggi è stato un grande passo avanti”.

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