È tempo di smetterla di mantenere, anche senza volerlo, l’idea che la disuguaglianza, rispetto ai diritti alla vita, in particolare la povertà, sia un fenomeno «naturale», inevitabile, insolubile, se non localmente e per certe categorie sociali. Dobbiamo riaffermare che la povertà è un processo, una costruzione sociale, il risultato dei processi d’impoverimento, provocati e mantenuti dai gruppi sociali dominanti, per l’appunto gli «impoveritori». Il più sovente, la dovizia di dati che fanno pensare, le cifre intollerabili, i rapporti annuali sulla povertà estrema, sui miliardari in continua crescita e gli impoveriti in condizioni di vita sempre più estreme, terminano con petizioni...