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Il “primo” comizio

Il “primo” comizioBergamo, Luciana Castellina all’iniziativa di Sinistra Italiana-Europa Verde. Sotto candidate e candidati della lista locale – Alfredo Di Sirio

Elezioni 2022 Cronaca di un inizio di campagna elettorale, per un voto così decisivo per la democrazia che, a Bergamo, città fondativa del Manifesto-Pdup, diventa ritorno alle origini pieno di speranza

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 30 agosto 2022

Sono contenta che mi sia capitato di cominciare, il 27 di agosto, proprio da Bergamo la mia campagna elettorale. Come i lettori più vecchi sanno questa città è stata infatti per tante ragioni una delle «capitali» del Manifesto-Pdup.

E così, dopo tante discussioni, lacerazioni e mal di pancia adesso ci siamo. Volenti o nolenti, ci tocca entrare nel confronto fra le sigle da votare, un’avventura questa volta diversa da ogni altra, per via, oltre che della crisi della sinistra, della crisi anche più profonda della democrazia che è del resto causa della prima; ed ha anche partorito il mostro di questa legge elettorale che,dopo tante polemiche sulla partitocrazia, anzichè dare ai cittadini la possibilità di scegliere chi provare ad eleggere riserva il diritto di voto ai ristretti vertici dei partiti ( i più grossi).

Vi racconto come è stata la mia prima prova: presentazione dei candidati di Sinistra Italiana e Europa Verde, chiamate cocomero per via del rosso e verde, colori identificativi che tuttavia non saprei come distribuire fra i due alleati.

Il luogo è bello e simbolico: la sala del Mutuo Soccorso, fondato nientemeno che da Garibaldi, eroe amatissimo in questa città coraggiosa: con lo stesso entusiasmo con cui nel ’69 si gettò nell’avventura del Manifesto Bergamo si imbarcò nell’’800 in quella delle camicie rosse di allora: fu la città da cui partì il maggior numero di volontari per l’impresa dei Mille. Presidente attuale, Claudio Merati (un ex del Manifesto).

Ad aprire, il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Alfredo Di Sirio, anni 35, dottorato in pedagogia e come tutti i giovani ricercatori universitari alle prese con la ricerca di un lavoro retribuito. Viene dal movimento studentesco, poi Rifondazione Comunista ( padre di Democrazia Proletaria).L’avevo conosciuto non molti mesi fa a Pavia a una bella iniziativa promossa congiuntamente dalla nuova generazione di Sinistra italiana lombarda, ed è anche perché ricordavo la relazione intelligente che aveva fatto in quell’occasione che, quando mi ha telefonato per chiedermi di venire qui in questa occasione, ho risposto di si.

Ero curiosa di sapere chi sarebbero stati questi candidati e ho pensato che forse anche a voi sarebbe interessato conoscerne un campione.

E dunque: Gino Gelmi, 75 anni, di gran lunga il più ( e solo) anziano, si definisce un ex ingraiano, approdato a S.I. dopo esser passato per Lotta Continua e i Ds, da cui è uscito quando si sono trasformati in Pd. Attualmente è vice-presidente dell’Associazione che si occupa delle Carceri del territorio.

Di SI anche Elisabetta Maffioletti, anni 26, dirige una galleria d’arte e proviene nientemeno che da Lotta Comunista: 8 anni di intensa militanza – mi racconta. Tanta energia ma troppa ideologia, nessuna riflessione sul presente. Era ovvio che Elisabetta avrebbe abbandonato, è intelligente e colta, ma di quella esperienza conserva con evidenza l’abitudine alla militanza disciplinata e totale. Sorridendo mi regala l’ultima copia di Lotta Comunista che continua ad arrivarle: una utilissima riproduzione di cosa Lenin diceva sulla guerra.

Poi quelli di Europa Verde: Devis Dori,42 anni e avvocato, ex Fuci, già deputato alla Camera: nel 18 con i 5 Stelle, nel ’21 passato a Leu,nel 22 a Europa verde, Lega Ambiente; Davide Balotta,69 anni, già segretraio della Cisl Trasporti in Lombardia, impegnato a sostenere dei tanti comitati sorti in questa area assai popolata di pendolari che si battono per ottenere trasporti giusti anziché inutili e costosissimi quali quelli che propongono le autorità locali, che non li ascolta nemmeno; Cristina Ganini, una 58enne educatrice dell’infanzia. Lei non è di Bergamo ma di Milano, catapultata in un collegio di qui per via di quanto impone la legge elettorale, è portavoce di Europa Verde -Lobardia.

Dello stesso partito altri due candidati trentenni, Diego Schettino,25 anni, responsabile per i problemi della disabilità e Dario Polini, commercialista (si definsce un «tecnico»prestato alla politica, cui apporta molta competenza sulla decisiva questione fiscale).

Infine ’Possibile’, il gruppo di Pippo Civati, qui rappresentato da Caterina Ferrara. È giovane e dei giovani parla per denunciare il loro disagio, non solo economico.

Introducono tutti una tematica molto concreta, nei programmi di ciascuno l’eco di una pratica politica sul territorio, tutti però consapevoli che questa va guardato tenendo a mente l’urgenza di una adeguata complessiva strategia ecologica.

Ad ascoltare, pur avendo cominciato alle 15,30 di un sabato caldissimo, molta gente, assai di più di quanta mi sarei aspettata: una settantina di compagni attenti e molto sensibili – come dimostrato dagli interventi che hanno fatto seguito al mio lungo discorso – alla tematica più generale, quella che ci fa sentire ad un passaggio d’epoca pericolosissimo che deve spingere la sinistra a pensare in grande e per la lunga difficilissima fase che ci attende.

Fra i presenti un po’ tutte le età e le provenienze politiche. I più, mi è parso, appartenenti alla grande ormai fumosa area che un tempo chiamavamo nuova sinistra. Compresa l’area cattolica, ben rappresentata da Gianni Vertova, già vicesindaco negli anni ’90. E poi naturalmente gli ex Manifesto. Con Bruno Ravasio, uno dei «nostri» operai più rappresentativi, diventato anche dirigente sindacale nazionale, ci scambiamo uno sguardo, preoccupato ovviamente ( e non potrebbe esser che così) ma relativamente soddisfatto: la campagna elettorale è cominciata bene, con convinzione, impegno, senza riprodurre tutti i ma e i se che hanno tormentato le settimane scorse. Con buona volontà.

La sera, un ultimo evento: nella bellissima piccola chiesa sconsacrata di San Lupo, l’inaugurazione di una installazione artistica dedicata alla pace, ”Parabellum”: un campo di grano nella cripta sotterranea da cui le piante non possono crescere: anziché le stelle della Costellazione del Cane, che annuncia il tempo della maturazione, i proiettili della guerra, incastonati nel vetro che ne chiude lo spazio. Creatore, il collettivo di Ferrariofreres, attivo da decenni, qui presenti i «padroni di casa», due sacerdoti dell’Oratorio di san Lupo.Parla Don Zanchi a conclusione dell’evento, e anche la nostra candidata-gallerista Elisabetta che spiega i dettagli dell’opera. Parlo anche io, perché sono stata invitata a dire della guerra in atto, quella ucraina.

L’indomani grande spazio, con foto, dato dall’Eco di Bergamo e dalle pagine locali del Corriere della Sera, alla cronaca della presentazione delle nostre liste, e anche all’evento dell’Oratorio di San Lupo.

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