Internazionale

Il presidente più letale della storia Usa costringe il boia agli straordinari

Il presidente più  letale  della storia Usa costringe il boia agli straordinariUna vecchia camera della morte nel carcere californiano di San Quentin – Ap Photo/Noah Berger

Mai così tante esecuzioni federali Quella di Lisa M. Montgomery, unica donna nel braccio della morte, era prevista per ieri 12 gennaio, ma un giudice l’ha sospesa per valutarne le capacità mentali

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 13 gennaio 2021

Da quando il presidente uscente Donald Trump ha sottoscritto la ripresa delle esecuzioni capitali a livello federale, per la prima volta nella storia degli Usa ci sono state più uccisioni legalizzate compiute dal governo federale che in tutti gli Stati dell’Unione messi assieme. Solo nella seconda metà del 2020 sono già stati messi a morte 10 condannati, 3 dei quali spediti sul patibolo dopo l’elezione di Biden.

«LA POLITICA DELL’AMMINISTRAZIONE Trump in merito alla pena di morte è storicamente aberrante – ha dichiarato Robert Dunham, direttore esecutivo del Death Penalty Information Center -. Il fatto che si verifichi un numero record di esecuzioni federali, mentre siamo vicini al minimo record di esecuzioni statali, nel mezzo di una pandemia, mostra quanto l’amministrazione Trump sia anacronistica e non possa resistere dal compiere atti gratuiti di crudeltà».

Tutte queste condanne a morte eseguite a raffica e in piena emergenza pandemica hanno lasciato strascichi. Infatti, a seguito dell’esecuzione del condannato Orlando Hall, ucciso con iniezione letale il 19 novembre scorso, sei membri della squadra di esecuzione più un’altra dozzina di membri dello staff del penitenziario di Terre Haute hanno contratto il virus Covid-19. Questo non ha però fermato la mano dei boia federali.

 

foto Ap

 

Il 10 dicembre è poi toccato al 40enne afroamericano Brandon Bernard, appena 18enne all’epoca del crimine. Durante il periodo della sua detenzione Brandon è stato un prigioniero modello, aiutando i giovani più fragili e a rischio. Di lui la stessa accusatrice federale, Angela Moore, aveva scritto: «Avendo imparato così tanto e avendo visto Brandon crescere fino a diventare un adulto, umile e pieno di rimorsi, pienamente capace di vivere pacificamente in prigione, come possiamo metterlo a morte?». Il giorno successivo all’esecuzione di Brandon, l’11 dicembre, è stata la volta di un altro afroamericano, il 56enne Alfred Bourgeois, ucciso nonostante fosse un disabile mentale.

SIA BERNARD CHE BOURGEOIS sono stati entrambi condannati in Texas, notoriamente lo stato più forcaiolo d’America. Dopo questa carneficina, purtroppo, c’è ancora tempo per ammazzare qualcuno e Trump, nella sua foga sanguinaria, intende far uccidere altri 3 detenuti prima di rimettere il suo mandato, il 20 gennaio prossimo.

La prima persona che doveva finire sul lettino di morte nel 2021 è Lisa M. Montgomery, unica donna nel braccio della morte federale. La sua esecuzione era prevista per ieri 12 gennaio, ma il giudice Patrick Hanlon l’ha sospesa per valutarne le capacità mentali. Infatti anche Lisa è affetta da una grave disabilità intellettiva, causata da traumi risalenti al suo passato.

 

Lisa Montgomery in una foto fornita dalla sua avvocata (Ap)

 

TRUMP IMPERSONA PERFETTAMENTE l’imperatore nell’arena col pollice verso, padrone assoluto della vita e della morte. Come ha scritto recentemente su queste pagine Giuseppe Cassini, il presidente uscente ha concesso la grazia 94 volte a detenuti incriminati per truffa e corruzione, nonché a serial killer in divisa, distintisi per la ferocia scientifica con cui hanno sterminato civili inermi in Iraq.
Il pollice verso di Trump si abbatte invece, chissà quanto casualmente, su una donna, su malati mentali e afroamericani. Per le altre due date sul calendario di morte federale, 14 e 15 gennaio, ci sono rispettivamente segnati i nomi di Cory Johnson e Dustin Higgs.

A quanto pare l’amministrazione Trump non si limita ad uccidere quanti più condannati è possibile, ma vuole rendere difficile al successore Biden la limitazione della pena di morte nel Paese. Infatti il Dipartimento di Giustizia ha pubblicato una norma che consentirebbe di usare altri metodi di esecuzione oltre all’iniezione letale, cioè fucilazione, camera a gas e sedia elettrica.

Quando finalmente Trump rimetterà il suo mandato, lo farà con disonore e, in tema di pena capitale, verrà comunque ricordato come il presidente più spietato della storia degli Stati uniti.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento