Mentre ci avviciniamo alla data di rilascio definitiva del nuovo sito, le modifiche più importanti si trovano ancora “sotto al cofano”. Sono, cioè, presenti soprattutto nelle nuove tecnologie adottate e nelle scelte fatte durante le delicate fasi della progettazione.

Le scelte di libertà fondamentali che abbiamo fatto sono essenzialmente due, una giornalistica e una politica:

1) il manifesto digitale si “sgancia” dall’edizione giornaliera in edicola e diventa una vera, grande piattaforma di informazione ma anche di formazione. Uno strumento a disposizione del collettivo redazionale ma soprattutto della (delle) community, che sono molto più numerose del pubblico in edicola.

Ad oggi il sito del manifesto ha più di 262.000 iscritti. Persone vere, attive e interessate, visto che cancelliamo periodicamente le iscrizioni fantasma.

2) staccare il manifesto dalle grandi piattaforme che oggi dominano il mercato digitale estraendo e commerciando su scala disumana, inimmaginabile, i dati personali degli utenti.

Certo, piegarsi ai colossi rende tutto più facile, veloce ed economico nello sviluppo dei siti web ma per noi l’indipendenza non si applica soltanto al mestiere di raccontare e analizzare la realtà, si applica anche a come lo fai. L’unico compromesso possibile con la strada del mercato dei dati è non intraprenderla.

Restano ancora valide però le scommesse che abbiamo fatto ormai più di dieci anni fa:

1) un sito che non si sostiene con la pubblicità ma solo con gli abbonamenti dei lettori (come oggi fanno tutti o quasi). Una scelta di autonomia che è possibile anche grazie al finanziamento dello stato, soldi che investiamo e restituiamo al pubblico attraverso un prodotto che vuole rafforzare libertà e consapevolezze dei cittadini

2) un sito che è profondamente integrato con la versione cartacea del manifesto fino a rimuovere qualsiasi soluzione di continuità tra le due anime del nostro giornalismo. Abbiamo un’unica redazione, un’unica direzione, un unico modo per verificare e pubblicare notizie. Non più print-first o digital-first ma story-first. Sono le notizie che troveranno la loro migliore collocazione nella tavolozza sempre più vasta a disposizione della redazione.

Il sito che si inizia a vedere oggi è stato realizzato grazie a un investimento importante che ha coinvolto cinque team di specialisti provenienti da tutta Italia e non solo. E’ un lavoro che ha subìto un ritardo notevole (volevamo presentarvelo infatti nel contesto dei nostri primi cinquant’anni, nel 2021).

Purtroppo la pandemia ha complicato le cose, impedendo le riunioni di persona e infittendo la trama di riunioni in remoto e tutti gli strumenti di progettazione a distanza possibili immaginabili. Anche se dietro a uno schermo, pensiamo di aver approfondito bene le fasi di sviluppo future, certi di aver compiuto le migliori scelte possibili per il manifesto e per i suoi lettori.

Questo di oggi è solo il primo passo, il più difficile e il più emozionante.

Nelle prossime settimane e mesi vedrete (vedremo) i frutti di tanto lavoro in ogni aspetto del sito.

La strada è ancora lunga ma una cosa l’abbiamo capita e la vogliamo fare davvero. Raccontarci e raccontarvi. Dietro ogni mossa del manifesto c’è una elaborazione – giusta o sbagliata che sia – che pensa alle conseguenze e all’obiettivo (che è – nientemeno – militanza, cambiare il mondo insieme agli altri).

Per questo abbiamo iniziato a lavorare su una parte del sito tutta nuova. Dove per una volta parliamo di noi. Un meta-manifesto, ovvero:

il manifesto del manifesto

In questa sezione permanente del sito, che puoi visitare cliccando qui, abbiamo raccolto gli ideali, le caratteristiche, i tanti punti di vista che caratterizzano il manifesto, l’unico “quotidiano comunista”.

Vai su MDM.

Il suo intreccio di ideali vive nel cuore e nella mente di milioni di persone; una vicenda collettiva, una comunità di donne, uomini, ragazzi e ragazze

Uno sguardo al futuro

Presto si vedrà il frutto più ampio di tutto questo lavoro, una piccola rivoluzione in campo editoriale. Qui un piccolo assaggio di quello che ci proponiamo di fare:

  • un Social Network interno al manifesto dove far incontrare i lettori tra loro e il pubblico con la redazione
  • una piattaforma di Crowdfunding per supportare tutti insieme e dal basso azioni concrete di cambiamento, solidarietà e innovazione
  • un servizio di Newsletter che porti il giornale sempre più vicino ai lettori e agli interessi di ciascuno
  • uno strumento per costruire Timeline dinamiche in grado di tracciare, tramite gli articoli dell’archivio gestiti da MeMa, la nostra intelligenza artificiale, l’evoluzione delle storie che hanno caratterizzato il nostro mondo dal 1971 a oggi.
  • una nuova politica editoriale per cambiare alla radice la nostra presenza sui grandi social network proprietari
  • un e-commerce più bello e più ricco che possa valorizzare ancora di più la nostra storica e bella testata
  • un software per pubblicare più Infografiche e tabelle interattive
  • ilmanifesto.tv, la nostra futura piattaforma video

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Buon proseguimento di lettura.