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Il governo ci riprova: «Sarà sostenibile»

Il governo ci riprova: «Sarà sostenibile»Gilberto Pichetto Fratin – Ansa

Nucleare Ieri a Roma si è tenuta la prima riunione della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, convocata al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. È stata accolta da una decina […]

Pubblicato circa un anno faEdizione del 22 settembre 2023

Ieri a Roma si è tenuta la prima riunione della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, convocata al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. È stata accolta da una decina di manifestanti, che hanno srotolato uno striscione con un messaggio che richiama la transizione ecologica («Il nucleare non ci salverà. Stacchiamo la spina a questo sistema! Ecoresistenze») e sintetizzato il loro messaggio in uno slogan: «Nucleare provato, disastro assicurato». «Sono interessati a farci ritornare dopo 40 anni all’incubo nucleare. Questo è il governo delle trivelle, del ritorno al fossile e della guerra a tutti i costi» dice una ragazza al megafono.

La Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, sostiene il ministero, è nata con «l’obiettivo di definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia e alle opportunità di crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore».

Alla riunione hanno preso parte enti pubblici di ricerca, esponenti delle università, di associazioni scientifiche, di soggetti pubblici operanti nel settore della sicurezza nucleare e del decommissioning, oltre a imprese che hanno in essere programmi di investimento nel nucleare. Al termine della riunione il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha spiegato che le proposte per il ritorno dell’Italia al nucleare (bocciato da due referendum abrogativi, quelli del 1987 e del 2011) andranno elaborate entro sei mesi; entro sette mesi andrebbe invece redatto un documento completo della roadmap; entro nove mesi le Linee guida con azioni, risorse, investimenti e tempi. Ovviamente si farebbe riferimento a «tecnologie sicure del nucleare innovativo quali gli Small Modular Reactor (Smr) e i reattori nucleari di quarta generazione (Amr)», assicura lo stesso Pichetto Fratin.

Allineato a battere sulla grancassa il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che però ieri era a Genova: «L’Italia non può perdere tempo: dev’essere chiaro l’obiettivo di tornare a produrre energia pulita e sicura tramite il nucleare, a partire dai prossimi anni». Stesso spartito per la viceministra all’Ambiente, la leghista Vannia Gava: «La transizione energetica si fa con realismo e pragmatismo», afferma. Per lei il nucleare non è un’opzione, si deve fare e basta.

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