Quando un anno addietro venne arrestato a Teramo, dalla Digos di Catanzaro, il medico No vax Roberto Petrella (divenuto famoso assieme ad altri suoi colleghi per aver tentato di creare un albo dei medici di Sangiorgio reclutando dottori radiati o sospesi) si dichiarava cittadino dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio. È partito da qui il filone investigativo che ha scoperchiato il calderone di una truffa da avanspettacolo consumatasi in Calabria. Mille euro per diventare cittadini del finto Stato che esentava dai vaccini covid e ti faceva pagare poche tasse. 

Un paese farlocco, No vax, con flat tax al 5% (che neanche la destra di casa nostra…) e con sede diplomatica a Catanzaro. Il dominus del sodalizio è tale Mario Farnesi, graduato, generale in pensione della Guardia di Finanza e nel fantomatico Stato che non c’è «principe, fondatore e capo di Stato, dispensatore (a pagamento) di titoli nobiliari». È lui – sostengono i giudici della procura di Catanzaro – «il riferimento operativo di tutte le ramificazioni dello Stato teocratico». È lui l’ artefice «del lodo con cui è stata fittiziamente accreditata l’esistenza ed il riconoscimento dello Stato teocratico». 

Sarebbe stato il generale, scrive il Gip, a occuparsi anche della produzione di documenti falsi validi per l’espatrio che venivano venduti agli aspiranti abitanti polari. E sarebbe stato sempre Farnesi a ingegnarsi per trovare nuovi specchietti con cui attirare nuovi «cittadini», con la fondazione di una immaginifica banca «dimostrando una particolare capacità a delinquere». Un comportamento costato a Farnesi gli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con l’esterno, «unica misura in grado di interrompere l’attività criminosa dell’indagato». I trenta indagati nell’operazione L’isola che non c’è sono accusati di aver strutturato un sistema in grado di costruire documenti e di accreditarsi utilizzando un’entità statuale creata ad hoc, lo Stato Teocratico Antartico di San Giorgio, dotato di autonoma sovranità, per eludere il fisco e realizzare molteplici truffe. 

I reati contestati sono associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi e riciclaggio. Secondo l’ipotesi accusatoria, per conferire credibilità in ordine all’effettiva esistenza del suddetto Stato agli occhi di ignari cittadini, i componenti del gruppo criminale avrebbero utilizzato una serie di artifizi, quali l’apparente creazione di un organigramma statale (Capo di Stato, Governo e relativi Ministri, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo, Delegazioni territoriali), di una gazzetta ufficiale, di siti internet e, soprattutto, il confezionamento di documenti d’identità anche validi per l’espatrio. 

Così facendo avrebbero indotto in errore oltre 700 persone residenti in tutta Italia circa l’acquisizione della cittadinanza dell’inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma variabile tra i 200 e i 1.000 euro, prospettando loro i vantaggi più disparati. Millantavano che attraverso l’adesione allo «Stato Antartico» si sarebbe potuto godere di diversi benefici: riduzione dell’imposizione fiscale, con un’aliquota pari al 5% da versare al nuovo Stato di appartenenza con correlativa esenzione dalla corresponsione delle imposte in Italia; possibilità di preservare i propri beni da possibili azioni esecutive dello Stato italiano perché sarebbero divenuti beni «sangiorgesi»; possibilità di continuare a esercitare la professione medica nonostante l’avvenuta radiazione dall’albo; esenzione dagli obblighi vaccinali. 

In almeno due casi è emersa la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare. Gli indagati, poi, avrebbero incamerato dai cittadini «antartici» un’ulteriore somma di denaro proponendo l’acquisto dell’isola greca di Kouneli per dare una concreta territorialità allo Stato. I proventi illeciti, quantificati in un importo superiore a 400mila euro, sarebbero poi stati oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese. Ove tuttora avrebbe sede una rappresentanza dello «Stato». Con la croce di san Giorgio in bella vista.