«Israele e Italia sono uniti contro il terrorismo che ci minaccia tutti. In un colloquio con il ministro degli esteri italiano, ho espresso le mie condoglianze a nome del governo e del popolo di Israele». Così si esprime in mattinata Eli Cohen, ministro degli esteri del governo Netanyahu parlando al telefono col parigrado italiano Antonio Tajani.

Sono passate poche ore dalla notizia della morte di Alessandro Parini a Tel Aviv e i dubbi della polizia israeliana circa la natura terroristica dell’evento non sono ancora trapelati. Da Palazzo Chigi, Giorgia Meloni «esprime profondo cordoglio per la morte di un nostro connazionale». Dal Quirinale arriva anche il messaggio di partecipazione al dolore del presidente Sergio Mattarella.

STANDO ALLA sintesi del colloquio tra i due capi delle cancellerie diffusa dal portavoce di Cohen il capo della diplomazia israeliana ha aver appreso da Tajani che «il governo italiano sostiene Israele in questi giorni difficili in cui subiamo attentati terroristici e appoggia gli sforzi di Israele per calmare gli animi».

Poco dopo, tuttavia, il viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Edmondo Cirielli rincara la dose: «Nessun accordo è possibile finché a capo del popolo palestinese ci saranno i fanatici estremisti di Hamas». Sulla stessa linea Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia: «Saremo al fianco dello Stato di Israele contro l’estremismo e il terrorismo palestinese», assicura il presidente della commissione cultura di Montecitorio. Così la Lega ritrova i torni post-11 settembre e rilancia «l’impegno comune nella lotta contro la jihad».

DALL’OPPOSIZIONE Elly Schlein esprime «grande dolore di fronte a quanto accaduto a Tel Aviv». «Condanniamo con forza il vile attentato ed esprimiamo profondo cordoglio per l’uccisione di Alessandro Parini: alla sua famiglia e ai suoi cari giunga la vicinanza mia personale e di tutta la comunità del Pd, così come alle persone rimaste ferite» è il messaggio della segretaria del Partito democratico. Il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni esprimendo le sue condoglianze alla famiglia di Parini (che descrive come «un ragazzo innocente che amava viaggiare»), articola il suo messaggio su Twitter stigmatizzando la «spirale tra guerra, violenze e terrorismo che continua a mietere vittime in Medio Oriente».

Anche la senatrice Silvia Fregolent, da Azione-Italia Viva, prova ad andare in passo oltre la (sacrosanta) solidarietà con la vittima e i suoi cari. «Anche in un periodo sacro per musulmani, ebrei e cristiani la violenza non si ferma e Israele torna ad essere sconvolto da un altro vile attentato terroristico – dice Fregolent – Ci uniamo alla ferma condanna dell’Europa. È necessario mettere in campo tutte le iniziative per fermare l’escalation di violenza e giungere a una pace duratura». «Non possiamo rassegnarci a questa scia di sangue che tormenta Israele e tutto il Medio Oriente – commenta la capogruppo del Partito democratico in commissione Politiche europee del Senato, Tatjana Rojc – L’Europa cominci finalmente ad assumersi le sue responsabilità e a impegnarsi per una nuova missione di pace e stabilità».

ANCHE DAL M5S arrivano messaggi di cordoglio. Giuseppe Conte condanna il «vile attentato» e la vicepresidente del senato Mariolina Castellone parla dell’«ennesima vita spezzata dalla spirale di violenza che attanaglia quella parte di mondo». Ma la polemica colpisce il fondatore Beppe Grillo, che giusto poche ore prima della tragica morte di Alessandro Parini aveva rilanciato sul suo blog un articolo firmato dall’ex ambasciatore Torquato Cardilli usando queste parole: «Per il popolo palestinese non c’è fine al dolore, all’oppressione, al sacrificio, alla negazione della libertà e dell’indipendenza, ma solo muri, divieti, repressione e segregazione che dura dal 1967. Free Palestine».