Il segretario della Lega Matteo Salvini promette ai poliziotti del Sap di abolire il reato di tortura. Ma a far paura è che nessuno a Rimini, tra i convenuti al Congresso nazionale del Sindacato autonomo di polizia si offende per questo. Anzi.

Matteo Slavini Foto LaPresse

«Ormai lo sport preferito da alcuni detenuti è la denuncia immotivata di violenza o tortura da parte di donne e uomini in divisa. Bisogna rivedere quella normativa perché c’è l’avvocato ’a gratis’, all’infinito, non per i poliziotti ma per i delinquenti – ha detto il leader del Carroccio, impegnato nella campagna elettorale in Emilia Romagna – Quando torniamo al governo dobbiamo rivedere questa legge perché non si può lavorare col terrore».

«Un messaggio contro la legalità – lo ha definito Patrizio Gonnella – un messaggio che spacca il Paese, che non crea pace sociale, che rompe con un secolo di vita delle democrazie». «Salvini vorrebbe probabilmente l’impunità di chi usa violenza – continua il presidente di Antigone – e invece sarebbe importante che tutti quegli operatori delle carceri e delle forze dell’ordine che lavorano nel rispetto della legge e dei diritti delle persone arrestate – e sono la stragrande maggioranza – reagiscano a questo tipo di messaggio che tendenzialmente non condanna l’uso arbitrario e truce della violenza, fisica o psichica».