I «Wagneriani» russi combattono in Libia al fianco di Haftar
Le rivelazioni del quotidiano moscovita Vedomosti Un centinaio di uomini ben armati sarebbero «arrivati in una base avanzata nella prima settimana di settembre per sostenere l'assalto a Tripoli e alcuni di loro sarebbero già morti nelle prime azioni condotte nella zona»
Le rivelazioni del quotidiano moscovita Vedomosti Un centinaio di uomini ben armati sarebbero «arrivati in una base avanzata nella prima settimana di settembre per sostenere l'assalto a Tripoli e alcuni di loro sarebbero già morti nelle prime azioni condotte nella zona»
Erano presenti in forze nella guerra in Siria, sono presenti da tempo nella Repubblica Centroafricana, e ora sono stati avvistati anche in Libia. Stiamo parlando dei «Wagneriani», un gruppo di foreign fighters russi organizzati dall’oligarca pietroburghese Evgeny Prigozhin noto anche come «lo chef di Putin» per i suoi contratti di catering con il Cremlino, ormai presenti regolarmente in tutti i teatri di guerra in Africa e nel Medio Oriente.
LO HA RIVELATO IERI il quotidiano Vedomosti. Secondo il giornale moscovita il gruppo composto da un centinaio di uomini ben armati sarebbero «arrivati in una base avanzata in Libia nella prima settimana di settembre per sostenere l’assalto di Khalifa Haftar alla capitale Tripoli e alcuni di loro sarebbero già morti nelle prime azioni condotte nella zona».
Gli uomini del «Commando Wagner» avrebbero fornito a Haftar anche supporto di artiglieria, hanno confermato due diplomatici occidentali. Vedomosti sostiene che «il loro arrivo questo mese ha coinciso con un’escalation degli attacchi aerei a sostegno di Haftar che intende ottenere decisivi risultati sul campo di battaglia per rafforzare le sue posizioni prima di una conferenza di pace internazionale prevista per il mese prossimo». Le sue forze, dall’inizio di aprile si sarebbero impantanate alla periferia di Tripoli, ma la Russia avrebbe scommesso comunque su di lui, abbandonando la sua posizione precedente (formalmente sostenuta ancora adesso) di neutralità tra le fazioni in lotta in Libia.
Funzionari russi, informa il giornale, «credono che ci sarà un ruolo per il figlio fuggitivo dell’ex dittatore Gheddafi in qualsiasi futura ristrutturazione del potere in Libia». Il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha dichiarato di non avere informazioni su attività di gruppi di mercenari russi nel paese nordafricano.
NEL 2017 IL CREMLINO aveva allora negato la presenza di mercenari russi in Siria. In Libia, se il sostegno della Federazione a Haftar fosse confermato, si troverebbero ad agire in un vero e proprio ginepraio dove le alleanze sono poco definite e in costante mutamento.
Il ministro degli Interni libico Fathi Bashagha ha detto alla tv libica Al-Ahrar che le forze di Haftar avevano prima impiegato soldati sudanesi che dopo essere stati sbaragliati sarebbero stati sostituiti proprio da foreign fighers russi.
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