Politica

I rossoverdi ripartono da Roma: «Municipalismo, pace, transizione ecologica»

I rossoverdi ripartono da Roma: «Municipalismo, pace, transizione ecologica»Amedeo Ciaccheri

Campo largo Domani «Alternativa comune» con esponenti del centrosinistra, amministratori locali, candidati

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 28 maggio 2022

Il laboratorio rossoverde della sinistra del centrosinistra prova a ripartire da Roma. Domani mattina nasce «Alternativa Comune». Si aprono le danze con una discussione collettiva a Largo Venue, locale lungo la via Prenestina: a ridosso del lago dell’Ex Snia, luogo simbolo della lotta alla speculazione e della natura che si riprende lo spazio vitale in forme inaspettate. «Sarà una vera e propria assemblea costituente di una rete rossoverde su scala regionale», dice Amedeo Ciaccheri, presidente del municipio Roma VIII e assieme all’europarlamentare Massimiliano Smeriglio uno dei promotori dell’iniziativa.

Si riparte dell’esperienza di Sinistra civica ecologista, che alle elezioni romane dello scorso ottobre ha strappato due consiglieri comunali. «Assieme a Sce ci saranno le altre realtà che vogliono occupare uno spazio a sinistra del Pd – prosegue Ciaccheri – Sarà uno spazio municipalista, dedito alla transizione ecologica e alla pace». Aderiscono liste che già stanno affrontando la sfida delle elezioni municipali del prossimo 12 giugno, a partire da quella di Simone Petrangeli che alle primarie del centrosinistra a Rieti ha battuto, da sinistra, il candidato del Pd. Con un occhio alle prossime elezioni regionali, per le quali giusto ieri Enrico Letta ha prospettato primarie di coalizione. L’idea è però quella di confrontarsi con esperienze analoghe che vengono da altre regioni. Arriveranno dunque Elly Schlein, Emily Clancy e Massimo Zedda, Ivo Pirovano e altri esponenti delle coalizioni civiche e di liste di sinistra provenienti da Bologna, Napoli, Torino e Milano. «Questa distribuzione territoriale manifesta la potenzialità di costruire un processo di confederazione municipalista», riflette ancora Ciaccheri.

E poi ci sarà spazio per esponenti di diverse forze politiche del campo largo del centrosinistra. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessora alla trasizione ecologica del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi, il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, la capogruppo al Senato di Leu Loredana De Petris. L’idea è che nel Lazio, ma anche altrove, per battere le destre serva una coalizione che si allarghi ai 5 Stelle e che non faccia scelte che vengano approvate proprio dalla destra. Come è successo a Roma nel caso del mega-inceneritore proposto dal sindaco Roberto Gualtieri. L’orizzonte del centrosinistra, sintetizza Ciaccheri, implica l’ambizione di costruire «un soggetto che sta dentro la coalizione progressista che sia in grado di esprimere un punto di vista autonomo».

Un dibattito in corso su questo giornale segnala il rischio che ci si limiti a una «sinistra per procura», che agisce dentro un contesto che non gli è proprio confidando nell’azione di forze che di sinistra non sono. Ciaccheri ritiene che si debba stare ai temi. Nel caso di Roma e del Lazio, ad esempio, segnala proprio la divaricazione apertasi sull’inceneritore: «La sinistra rossoverde deve costruire l’alternativa a politiche come quelle del termovalorizzatore: la sfida è essere credibili su questo terreno».

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