Lavoro

I riders a Bologna:«Mai più consegne senza diritti»

I riders a Bologna:«Mai più  consegne senza diritti»La critical mass ieri a Bologna

Gig Economy Nuovo sciopero e una Critical Mass con neve e freddo. Le rivendicazioni dei "gig-workers": monte ore garantito, paga dignitosa, riconoscimento dei diritti sindacali

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 24 febbraio 2018

Dalle 19 alle 21 di ieri i ciclo-fattorini bolognesi che consegnano pasti a domicilio tramite le piattaforme digitali hanno provato bloccare la maggior parte degli incarichi e hanno partecipato a una «critical mass» per le strade del capoluogo emiliano. Lo sciopero è avvenuto in un altro giorno di neve. In condizioni simili si era svolta la prima giornata di astensione dal «gig-work» («lavoretto»): era il 13 novembre 2017. Lo slogan è stato efficace: «Una pizza non vale il rischio».

Una protesta simile è stata realizzata nel «Black Friday», il venerdì americano delle spese pazze a prezzi scontati. Era il 28 novembre. In piazza fattorini di Just eat, Deliveroo e Sgnam, riuniti nel collettivo «Riders union Bologna». Ancora dieci giorni fa, i riders della piattaforma «Glovo» hanno scioperato chiedendo il superamento della paga a cottimo e un’assicurazione su infortuni e malattia. Tra novembre e febbraio si è mosso anche il comune di Bologna che ha aperto un tavolo di confronto tra i «gig-workers» e le piattaforme. Da parte di queste ultime sono stati ancora pochi i segnali di apertura.

Il «pacco è servito: mai più consegne», questo lo slogan di ieri. Nonostante la neve e il freddo la «critical mass» ha attraversato la città, con gli ornmai caratteristici borsoni termini colorati e le giacche a vento delle multinazionali del «food delivery». Le rivendicazioni: un monte ore garantito, paga dignitosa, indennità in caso di pioggia, di smog e lavoro festivo, garanzia di riparazioni gratuite, riconoscimento dei diritti sindacali, congedo parentale, chiarezza sulla privacy e sull’assegnazione dei turni.

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