Doveva essere il Roland-Garros di Rafael Nadal e del suo saluto definitivo al torneo che ha vinto quattordici volte, ma lo spagnolo non ha accettato alcuna forma di celebrazione dopo la prevedibile sconfitta al primo turno con Alexander Zverev, lasciando in sospeso i suoi tifosi con la vaga speranza di ripresentarsi il prossimo anno a Parigi. Nessuno ha creduto all’incerto messaggio. Probabile che il mancino di Manacor voglia sentirsi un tennista a pieno titolo almeno fino alle Olimpiadi, il vero obbiettivo di questa malinconica stagione. E dunque niente concessioni alla memoria e all’illustre passato. Lacrime e tributi sono da riprogrammare.

POTEVA ESSERE il Roland-Garros degli italiani, ossia di quelli che non si chiamano Jannik Sinner e che nell’immediato non sono in grado di ambire a diventare numero uno del mondo. Belle partite, intense, lunghe, tutte però con lo stesso esito negativo. Mattia Bellucci, Flavio Cobolli, Giulio Zeppieri, Matteo Arnaldi e Lorenzo Musetti, hanno messo in mostra buone qualità. Occasioni perse miste alla consapevolezza, prossimamente, di poter abitare ai piani alti della classifica. Un vertice che sorprendentemente sta raggiungendo Jasmine Paolini, oggi in campo nel tentativo complesso di sconfiggere Elena Rybakina per accedere alle semifinali del torneo femminile.

Lo sport si nutre di frasi al condizionale e di congiuntivi, di possibilità e di materiali utili per una bella narrazione ucronica. Poi il freddo risultato riporta tutti al più ordinario indicativo. E quando si torna ai numeri e alla loro presunta oggettività, ecco riemergere una delle domande ricorrenti che hanno accompagnato questi primi dieci giorni francesi passati tra pioggia, tetti che si chiudono per coprire i due campi principali e la terra umida che inghiotte le palline: Sinner quando diventerà il numero uno?

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Sinner batte Alcaraz, vola in finale ed è quarto al mondoLa risposta è arrivata ieri, quasi allo scoccare della seconda ora di gioco nel quarto di finale disputato proprio tra il nativo di San Candido e il bulgaro Grigor Dimitrov. Un modo insolito di raggiungere la vetta del mondo. Questo perché una delle due condizioni era legata al risultato ottenuto nel torneo da Novak Djokovic che avrebbe dovuto necessariamente ripetere il successo dello scorso anno, sperando che Sinner non raggiungesse la finale.

Il campione serbo, che si è preso totalmente la scena con due rimonte miracolose ai danni del già citato Musetti e dell’argentino Francisco Cerundolo, ha pagato lo sforzo e il tentativo di essere al tempo stesso un martire e un supereroe. Violentando il suo corpo (con annessa una retorica un po’ stucchevole), Djokovic si è reso conto di non poter continuare, per non pregiudicare il cammino verso i Giochi Olimpici di Parigi. Che sia colpa del campo scivoloso che gli avrebbe danneggiato il ginocchio destro (con esplicita accusa agli organizzatori) o di una preparazione fisica non ottimale, ai fini del risultato ormai ha poca importanza. Da lunedì prossimo, il tennis mondiale ha un nuovo numero uno e, per la prima volta, sarà italiano.

Per tornare all’incontro con Dimitrov, curiosamente, il tennista altoatesino ha mostrato un momentaneo calo di concentrazione esattamente quando il comunicato stampa che annunciava il ritiro di Djokovic diventava ufficiale. Il match stava scorrendo senza grossi scossoni con Sinner avanti 6-2, 6-4. Nel terzo set, 5-4 e servizio, l’italiano ha sbandato e rimesso in corsa Dimitrov che, nel frattempo, era riuscito a liberarsi dal torpore che lo teneva vincolato alla mediocrità. Un inciampo e niente più. Sul 6-6 i due contendenti si giocavano il parziale al tie-break e Sinner chiudeva facilmente raggiungendo la sua prima semifinale al Roland-Garros.

È PASSATO un anno dalla sconfitta al secondo turno con il tedesco Daniel Altmaier, forse uno dei punti più bassi della giovane carriera di Sinner. In un certo senso, il primo giugno 2023, quando in molti esprimevano perplessità sulle reali potenzialità di un tennista forse capace di ottenere qualche bel risultato e poco altro, è iniziata la corsa culminata con un traguardo che in pochi, nemmeno i più ottimisti, potevano prevedere raggiungesse così rapidamente. In realtà, a ventidue anni si può parlare solo di una tappa prestigiosa, in un giro tortuoso con molti arrivi in salita, per rimanere nella metafora ciclistica. Uno di questi potrebbe essere il secondo slam stagionale.

Venerdì si disputeranno le semifinali. Sinner attende il vincente del confronto tra Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas. Dall’altra parte del tabellone, si trovano invece Casper Ruud, che avanza beneficiando del ritiro di Djokovic, Zverev e Alex de Minaur, impegnati nell’ultimo quarto. È la prima volta dal 2004 che nel penultimo atto della competizione non figurano uno tra Roger Federer, Nadal e Djokovic. Qualcosa sta cambiando.