I fumettisti: «Non boicotteremo Lucca Comics»
Aggiornamento 28 ottobre – ZeroCalcare annulla la partecipazione al Lucca Comics in solidarietà col popolo palestinese. Il fumettista romano:
Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema. Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paeseZeroCalcare
Nel calderone sempre più infuocato del dibattito pubblico sulla guerra in Medio Oriente ci finiscono anche i fumetti. È il caso del Lucca Comics & Games, storica fiera internazionale che quest’anno andrà in scena da mercoledì 1 a domenica 5 novembre, finita al centro della polemica perché tra gli enti che la patrocinano c’è anche l’ambasciata di Israele in Italia. Da qui le richieste di boicottaggio arrivate non solo via social, ma anche in piazza: qualche giorno fa, a Viareggio, in un sit in sostenuto tra gli altri da Anpi, Arci, Cgil e Legambiente, è arrivata la richiesta alle istituzioni versiliesi e lucchesi per una «presa di distanza formale».
Così alcuni degli autori che saranno presenti a Lucca hanno deciso di rispondere alle richieste di boicottaggio. L’appello, che dovrebbe uscire nella giornata di oggi, vede tra gli aderenti anche Zerocalcare, Maicol & Mirco e lo sceneggiatore Marco Rizzo.
Nel documento si fa presente che la fiera di Lucca da sempre ottiene il patrocinio di varie ambasciate, strumento attraverso il quale è più facile far venire gli autori internazionali in Italia. Del resto, in effetti, si tratta di una questione istituzionale che in nessun modo può essere letta come una presa di posizione politica sulla questione israelo-palestinese e su quello che sta avvenendo in queste settimane.
Non solo, precisando che un boicottaggio avrebbe molto poco senso e che danneggerebbe solo autori, editori e lettori senza incidere minimamente nelle pur importanti questioni di politica internazionale, si fa presente anche che «i fumettisti non sono i governi».
Questo anche per difendere Asaf Hanuka, l’artista nato a Tel Aviv che, insieme al fratello Tomer, è autore del poster dell’edizione 2023 del Lucca Comics. Anche lui è finito al centro delle polemiche social, spesso portate avanti con parole inaccettabili e argomentazioni a dir poco capziose. La presenza di Hanuka a Lucca non è in discussione, e in ogni caso il suo coinvolgimento per la realizzazione del poster risale a un anno fa, dunque, al contrario di quello che pure si è detto, non è stata una decisione arrivata negli ultimi giorni. L’appello dei fumettisti, infine, esplicita che in ogni caso nessuno ha intenzione di «normalizzare» i bombardamenti su Gaza, né di appoggiare quelle che sono autentiche violazioni del diritto internazionale.
Stupisce – ma purtroppo solo fino a un certo punto – che ci sia bisogno di simili precisazioni, ma in tutta evidenza il tono avvelenato di ogni discorso pubblico intorno a quello che sta accadendo in Medio Oriente non risparmia nemmeno una fiera del fumetto. Tra grida alla censura e minacce di boicottaggio, alla fine, da questa parte del mondo, resta solo lo scontro tra opposte propagande.
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