Grazie per Angela Pascucci
A conclusione di un lungo e tenerissimo addio, una settimana fa abbiamo perduto Angela. Non avrei mai pensato che la perdita, pur attesa da tempo, mai effettivamente accettata, potesse originare […]
A conclusione di un lungo e tenerissimo addio, una settimana fa abbiamo perduto Angela. Non avrei mai pensato che la perdita, pur attesa da tempo, mai effettivamente accettata, potesse originare […]
A conclusione di un lungo e tenerissimo addio, una settimana fa abbiamo perduto Angela. Non avrei mai pensato che la perdita, pur attesa da tempo, mai effettivamente accettata, potesse originare in noi, in me un dolore così struggente, un vuoto così incolmabile.
Credevo anche che i molti anni di forzato distacco dal mondo della politica e della militanza e dal lavoro giornalistico quotidiano, poi anche dalla cerchia ristretta degli amici e compagni più vicini, avessero velato la memoria e l’attenzione, se non la stima e l’affetto per Angela. Sono stato smentito su entrambi i fronti.
Per limitarci a quello pubblico, dirò che, attraverso Chiara, me, i social e il manifesto, per il quale ha speso trent’anni della sua vita, ad Angela sono giunti innumerevoli segnali di stima, di affetto profondo, di sincero apprezzamento delle sue doti di intellettuale e di analista e di persona «coerente, rigorosa, tenace, contaminante, regale».
Davvero una singolare abbondanza e uniformità di giudizio e di ricordo.
L’abbiamo salutata in «una chiesa di frontiera, al quindicesimo chilometro della Casilina, a Roma, in un afoso sabato di aprile», per giunta all’una del pomeriggio. Ciò non ha scoraggiato centinaia di compagni e amici ad unirsi ai familiari. E molti altri non hanno potuto esserci; e non per il disagio o la scomodità.
Di questa partecipazione ringraziamo tutti. E ringraziamo Don Carlo Stanzial – che è stato per la nostra coppia e per Chiara un impagabile amico spirituale – e la Comunità di Santa Maria Madre dell’Ospitalità, per l’accoglienza e la cura che hanno sempre dedicato ad Angela, ospite problematica sul piano strettamente confessionale, ma così sensibile e capace di un’intesa profonda, sinceramente amica di tutti loro, nella diversità delle posizioni.
Rimane ancora un passaggio da fare. Ai compagni e alle compagne, che sono stati una parte inscindibile di Angela, della sua storia politica,
di militanza, di professione e di vita, vogliamo, dobbiamo dedicare un appuntamento particolare.
Chi lo vorrà, dunque, partecipi all’incontro di saluto, fissato a Roma per il 30 maggio alle 18, presso la Casa Internazionale delle Donne, a via della Lungara, 19. Sarà un’occasione di ricordo di Angela, e di riflessione, con il contributo di memoria di chi vorrà condividerla.
Ancora grazie.
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