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Grandi ritorni e crepe, un anno di cinema

Grandi ritorni e crepe, un anno di cinemaUna scena da "The First Slam Dunk"

Maboroshi Il 2023 per l’industria cinematografica giapponese, tra scandali, animazione e grandi ritorni

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 29 dicembre 2023

Com’è stato il 2023 per il cinema e in particolare per l’industria cinematografica giapponese? Per certi versi un’annata simile a quelle recenti, pre-pandemia naturalmente, con alcuni grandi ritorni e con alcune crepe aperte negli anni scorsi che sono diventate sempre più ampie. In particolare le condizioni lavorative negli studi d’animazione e gli abusi sessuali e di potere che continuano a venir a galla.

Dal punto di vista del botteghino, i film di casa che più hanno incassato sono stati The First Slam Dunk, uscito lo scorso dicembre, ma capace di restare nei primi posti per mesi, e meritatamente visto che si tratta di un film sportivo capolavoro, e l’ultimo lungometraggio animato delle serie Detective Conan. Questi due lungometraggi, assieme all’americano ma di ispirazione nipponica Super Mario Bros. – Il film sono stati gli unici capaci di superare i dieci miliardi di yen d’incassi (circa 64 milioni di euro). Una conferma di come l’animazione, specialmente quella collegata a prodotti seriali, anime o manga che siano, resti il traino più forte dell’industria cinematografica del Sol Levante, almeno quella che produce grandi numeri. Detto questo, nel 2023 sono state rivelate a più riprese, come scritto sopra, le condizioni lavorative degli animatori, in alcuni casi, come quello dello Studio Mappa (Jujutsu kaisen, Chainsaw Man) sottopagati e con orari lavorativi eccessivamente lunghi.

L’annata che si sta concludendo è stata inoltre anche quella dei ritorni dei grandi nomi, un po’ come è successo fuori dal Giappone con Martin Scorsese o Michael Mann. Takeshi Kitano con Kubi, rivisitazione sarcastica e violenta del passato feudale giapponese, Shin’ya Tsukamoto con Hokage con cui il regista continua così il suo personale percorso cinematografico contro gli orrori di qualunque guerra, e soprattutto Hayao Miyazaki con Il ragazzo e l’airone. Quarto film al botteghino del 2023 per incassi, con questo lavoro Miyazaki ci consegna un’opera tanto affascinante quanto strabordante e forse una delle sue migliori.

Vale la pena ricordare come Il ragazzo e l’airone e Godzilla Minus One negli ultimi mesi del 2023 abbiano ottenuto un incredibile successo nel mercato americano, sia di pubblico, Godzilla Minus One è diventato il live-action giapponese che più ha incassato al botteghino statunitense, sia di critica, forse lievemente eccessivo per quel che riguarda il film con il lucertolone.
Tornando nell’arcipelago, una sorpresa è stato September 1923, piccolo film che ha però incassato circa 250 milioni di yen, proiettato soprattutto nel circuito dei piccoli teatri indipendenti, i cosiddetti mini-theater.

Il giornalista e documentarista Tatsuya Mori, autore in passato di due lavori non-fiction sulla setta Aum, per il suo debutto con un film di finzione ha deciso di portare sullo schermo il massacro perpetrato da alcune bande di vigilanti giapponesi su minoranze etniche, ma anche connazionali di altre regioni, dopo il terremoto del primo settembre 1923.
Restando sul tema mini-theater, è stata un’annata molto difficile per queste sale indipendenti che spesso in passato hanno aiutato a lanciare le carriere di giovani cineasti (Hamaguchi, Tsukamoto, Kurosawa). Una delle più longeve, Nagoya Cinémathèque ha chiuso i battenti in estate e altre hanno fatto ricorso al crowdfunding per sopravvivere.
Per ora, molte restano a galla, ma una recente indagine ha rivelato che la situazione finanziaria per la maggior parte di questi cinema, circa un centinaio lungo l’arcipelago, resta molto precaria, anche se c’è la voglia di continuare ed aprirne, paradossalmente, altri.

matteo.boscarol@gmail.com

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