Gpa solidale: il Pd si lacera e poi decide di non partecipare al voto
GPA Respinte le pregiudiziali. L’esame del testo slitta alla prossima settimana
GPA Respinte le pregiudiziali. L’esame del testo slitta alla prossima settimana
Astensione. Anzi no, meglio non partecipare proprio al voto. La discussione nel Pd è andata avanti lunedì fino a notte e poi è ricominciata ieri mattina. L’approdo in aula della proposta di legge della destra che vuole rendere reato universale la gestazione per altri ha messo in difficoltà i dem in particolare per la presenza dell’emendamento di Riccardo Magi di +Europa. Quello in favore della Gpa solidale.
Ieri l’aula di Montecitorio ha votato e respinto le pregiudiziali di costituzionalità sul testo firmato da Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia. Contro la proposta sostenuta strenuamente dalla maggioranza si sono espressi Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e appunto +Europa. Mentre i centristi sono divisi.
L’esame del testo è slittato alla prossima settimana ma appunto la proposta Magi ha messo in crisi l’opposizione. Il segretario di +Europa e Emma Bonino ieri avevano dichiarato: «Ci auguriamo che i parlamentari che si definiscono liberali e progressisti votino contro la Gpa reato universale ma anche a favore dell’emendamento che regolamenta la Gpa solidale. Perché una vera alternativa all’obbrobrio giuridico e persecutorio delle destre si fa costruendo una visione di Paese totalmente opposta al modello di omofobia di Stato che questa destra sta imponendo all’Italia». Dunque, secondo Bonino e Magi, «se l’obiettivo della legge è quello di evitare lo sfruttamento delle donne, dobbiamo garantire la piena dignità e libertà di ogni persona coinvolta. L’emendamento presentato da +Europa, a partire dalla proposta dell’Associazione Luca Coscioni, va in questa direzione con la regolamentazione della sola Gpa solidale che evita sfruttamento e inutili persecuzioni».
Lunedì sera la segretaria del Pd Elly Schlein aveva convocato i gruppi parlamentari (e non solo) da remoto. A mezzanotte inoltrata e con una lunghissima lista di interventi (ma senza dubbi sul no al testo di Carolina Varchi) la capogruppo Chiara Braga aveva avanzato l’ipotesi di astensione sull’emendamento Magi mentre altri proponevano la libertà di coscienza. Ma i contrari alla Gpa anche solidale hanno contestato l’ipotesi astensione, con l’argomento che in precedenza nel partito si era stabilito di votare no al reato universale, sì alle trascrizioni dei figli delle famiglie omogenitoriali e no al cambio delle regole in Italia sulla gestazione per altri. La discussione è ripresa così ieri mattina e dopo una riunione del gruppo alla Camera si è deciso appunto di non partecipare al voto sull’emendamento della discordia. Astenersi, si argomenta, avrebbe significato comunque prendere una decisione mentre la discussione sull’argomento va tenuta aperta. Di certo non partecipando al voto le divisioni tra dem non andranno in scena. Il Pd dirà sì invece all’emendamento che propone il riconoscimento dei bambini nati da coppie omogenitoriali. Mentre Magi, accusato di seminare zizzania con la sua proposta, ripete: «Come facciamo a dire no al reato universale e farci andare bene il reato nazionale? Lasciare le cose come sono significa mettere in difficoltà le famiglie e i bambini, non il Pd».
Nessuna esitazione a destra: «L’aula della Camera ha respinto le questioni di costituzionalità sul provvedimento. Procediamo spediti verso l’approvazione a Montecitorio. La compattezza del centrodestra e l’impegno corale della maggioranza ha rimandato al mittente gli argomenti strumentali delle opposizioni», esulta Carlina Varchi.
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