Tre giorni dopo il massacro della suola elementare di Uvalde, la National Rifle Association (Nra) ha aperto la sua riunione annuale, cominciata ieri a Houston, Texas: i vertici della lobby delle armi si alterneranno sul palco ai politici conservatori, tra questi anche l’ex presidente Donald Trump.

L’incontro è aperto solo ai membri dell’Nra che conta attualmente oltre cinque milioni di iscritti. Alcuni degli ospiti in calendario hanno però cancellato la loro partecipazione, primo tra tutti il governatore del Texas Greg Abbott, sommerso dalle accuse di ipocrisia: dare le proprie condoglianze alle famiglie delle 21 vittime della sparatoria alla scuola elementare, e poi partecipare a una conferenza che è un’apologia delle armi.

IL GOVERNATORE ha deciso di intervenire alla convention solo con un video preregistrato, nonostante sia la prima convention dopo tre anni, per via della pandemia.

Nonostante la controversia che circonda la convention di quest’anno, oltre a Trump, un certo numero di repubblicani di alto profilo parteciperà comunque all’evento: tra loro il senatore del Texas Ted Cruz, la governatrice del Sud Dakota Kristi Noem e il vice governatore della Carolina del Nord Mark Robinson.

Il vice governatore del Texas Dan Patrick ha invece dichiarato di avere cancellato del tutto la sua partecipazione: «Sebbene io sia un forte sostenitore del Secondo Emendamento e un membro dell’Nra, non vorrei che la mia partecipazione portasse ulteriore dolore a tutti coloro che soffrono a Uvalde».

Intanto, fuori dalla convention, migliaia di manifestanti protestavano contro la violenza armata che soffoca ogni angolo del Paese. Tra loro il democratico Beto O’Rourke. Una manifestazione nazionale è stata annunciata per il prossimo 11 giugno.

Più coeso il mondo dell’intrattenimento: almeno quattro musicisti, che avrebbero dovuto cantare alla convention, hanno cancellato le loro esibizioni.

NIENTE INTERVENTI musicali di Larry Stewart («Credo nel Secondo Emendamento, ma non mi sembra un bel momento per andare a Houston e fare una festa»), Don McLean, Larry Gatlin e Lee Greenwood, amatissimo dalla destra Usa per aver scritto uno dei loro inni, God Bless the U.S.A., ma che ora chiede di applicare il controllo sui precedenti di chi acquista un’arma

Intanto a Washington circola una notizia che, se confermata, sarebbe un vero fulmine sull’Nra: ci sarebbero 10 senatori Gop disposti a unirsi ai Dem per trovare un terreno comune e regolamentare il possesso di armi.

Al Senato, dove i democratici contano su 50 voti più quello della vice presidente Kamala Harris, servirebbero proprio 10 voti repubblicani per arrivare ai 60 necessari a far passare una legge.

Mentre si svolge la convention, da Uvalde arrivano rapporti contrastanti da parte delle autorità, che sollevano domande sulla risposta della polizia alla sparatoria e sul perché l’assassino non è stato fermato dalla polizia scolastica prima di entrare nell’edificio.

QUESTO NUOVO DETTAGLIO giunge dopo le dichiarazioni di un agente che ha affermato che il poliziotto della scuola era «impegnato» con l’assassino, ma non il motivo per cui ci sia voluta un’ora prima che la squadra tattica si facesse strada nell’edificio. Non si sa nemmeno come Salvador Ramos sia stato in grado di accedere alle aule da una porta chiusa a chiave.

Domande sull’efficacia di agenti armati nelle scuole che non scoraggiano il sindaco di New York Eric Adams: poche ore dopo l’arresto del 25enne Andrew Abdullah, accusato di aver sparato e ucciso per nessun motivo il 48enne Daniel Enriquez in metropolitana domenica scorsa, ha esortato i newyorkesi a esprimere il proprio sostegno alla polizia.

Adams ha detto che è arrivato il momento per la città di avviare una «grande campagna di pubbliche relazioni». «Ogni cartellone pubblicitario ne dovrà parlare – ha affermato Adams – Ogni giornale dovrebbe avere pubblicità al suo interno. I programmi radiofonici devono sostenere la polizia. Basta con defund the police».