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Gillet è innocente

Gillet è innocenteJean-François Gillet, 37 anni – LaPresse

Punizione! L'ex Bari terzo portiere della nazionale belga. Un risarcimento dopo l'assoluzione dalla grave accusa di frode sportiva

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 12 giugno 2016

Chi ricorda Giovanni Galli nel 1982 o Marco Amelia nel 2006 divenire campioni del mondo al pari di Paolo Rossi o Gianluigi Buffon? Zoff, il grande numero 1 di Spagna 1982, era il terzo portiere negli unici europei vinti dall’Italia nel lontano 1968. Strano destino quello del terzo portiere. Partecipa al lungo ritiro pre-campionato pur sapendo che solo una catastrofe o un’epidemia gli consentirà di giocare qualche scampolo di partita.

Il terzo portiere del Belgio è Jean-François Gillet. A 37 anni la convocazione agli europei francesi è per lui un risarcimento a un’accusa grave di truffa sportiva da cui è stato assolto lo scorso 30 maggio dal Tribunale di Bari. In Italia un avviso di garanzia è una condanna. I media tendono a raccontare con enfasi le accuse ma non anche le assoluzioni. Gillet, uno dei portieri più bassi in giro nelle serie maggiori, è famoso per almeno tre cose, di cui solo la prima riguarda meriti calcistici. È un para-rigori. Quando indossava la maglia dei galletti parò nella stessa partita due rigori alle rondinelle del Brescia. I rigoristi erano in quel lontano 2001 Hubner e addirittura Pirlo. Tornato in Belgio nel Mechelen qualche mese fa ne ha parati addirittura tre di fila nella stessa partita all’Anderlecht. Una vera e propria impresa sportiva, pari a quella mitica di Toldo in semifinale agli europei del 2000 quando contro l’Olanda tra rigori parati e rigori buttati fuori dagli avversari ne neutralizzò ben cinque. Ciò non fu sufficiente a vincere i campionati. Gli azzurri furono sconfitti al golden goal dalla Francia. In panchina ad allenare l’Italia c’era Zoff, ancora lui, che nonostante un grande Europeo, in lite con Berlusconi, lasciò la Nazionale affermando che il cavaliere aveva offeso la sua dignità di uomo serio.

Le altre due storie che hanno reso famoso Gillet riguardano il doping e l’accusa di frode sportiva. Può vantarsi di essere tra i pochi portieri a essere stato squalificato per doping. Ben più infamante l’accusa di frode sportiva che gli è costata una lunga squalifica. Nei giorni scorsi però è giunta l’assoluzione del giudice penale. Dopo tante ingiurie la giustizia gli ha dato ragione.

La convocazione a terzo portiere serve a restituirgli la dignità perduta. Per molti Gillet resterà uno che a Bari si vendeva le partite. Per il Tribunale è invece un calciatore pulito. Molta più cautela ci vorrebbe nel raccontare le storie.

Se l’Italia non ride, in termini di mala-giustizia il Belgio – contro cui gli azzurri se la vedranno domani sera – piange. Da settimane va avanti lo sciopero della polizia penitenziaria nel Belgio francofono. Uno sciopero che ha aggravato le già durissime condizioni di vita per chi è in carcere a Bruxelles. Lo sciopero è sia per motivi salariali che per chiedere nuove assunzioni. La situazione è stata definita dagli stessi giudici apocalittica. Pare che in una delle più grandi carceri belghe vi siano dieci agenti per mille detenuti. Il giudice Luc Hennart, presidente della corte di Appello di Bruxelles, ha definito inumane le condizioni di vita nelle prigioni belghe. Nel carcere di Forest, a pochi chilometri da Molenbeek, i detenuti sono in tre in celle da uno, costretti a starci dentro fino a 48 ore consecutive. Devono usare un secchio come bagno. A causa dello sciopero non possono incontrare i loro avvocati. Per attenuare tale disastro le autorità hanno deciso di rilasciare provvisoriamente circa 200 detenuti che così potranno vedere nella tv di casa Gillet seduto nella panchina dei diavoli rossi.

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