Industria di guerra e difesa atomica per proteggere non più la socialdemocrazia tedesca bensì «i nostri valori occidentali». Il cancelliere Olaf Scholz, accusato sempre di temporeggiare su qualunque decisione-chiave soppesando ogni singola parola pronunciata in pubblico, sulla nuova vocazione della Germania ha le idee chiare ed è pronto a inseguirle a tutti i costi: il conto economico di miliardi di euro che verrà scaricato sul Paese già soffocato dalla recessione e il costo elettorale che pagherà il suo partito sprofondato al terzo posto nei sondaggi dopo democristiani, fascio-nazionalisti e solo di una manciata di voti davanti ai Verdi. Ciò nonostante...