È iniziata ieri la seconda metà del dicembre più irto di agitazioni da anni a questa parte, uno sciopero generale in tutto fuorché nel nome che raggiunge il suo apice proprio a ridosso delle festività. Poste, ospedali, ferrovie e aeroporti, controllo passaporti, manutenzione stradale: sono alcuni dei settori chiave coinvolti nella protesta per dei salari al passo con la galoppante inflazione (11%), la fine dei licenziamenti e migliori condizioni di lavoro.

Ieri il personale paramedico ha incrociato le braccia in Irlanda del Nord e lo farà ancora in Inghilterra e Galles almeno per altri tre giorni nell’arco di questa settimana e di quella natalizia. La maggior parte dei treni non funzionerà per gran parte della prossima, dei giorni a ridosso del Natale e nella prima settimana di gennaio.

Ieri sera si è riunito un cosiddetto Cobra Meeting, una riunione dell’unità straordinaria anticrisi del governo convocata nei casi di emergenza composta da ministri, funzionari pubblici e altri addetti. Il suo compito è quello di coordinare la risposta agli scioperi più importanti mediante il dispiegamento di truppe militari, l’annunciato ricorso all’esercito per la guida di ambulanze e lettighe. A presiederlo non era il premier Rishi Sunak ma il ministro Oliver Dowden. Un’altra sessione è già fissata per domani e di certo ce ne saranno svariate altre.

Contemporaneamente, Unison, il principale sindacato del personale paramedico come di altri, ha accettato di sedersi a un tavolo con il ministro della Sanità Steve Barclay in un tentativo in extremis di disdire lo sciopero degli infermieri – il primo nella storia della categoria nel suo complesso -, ancora fissato per il 15 e il 20 dicembre. Potrebbero presto aggiungerglisi i giovani medici, la cui richiesta di aumento salariale del 26% è stata finora ignorata. Qualora le trattative fallissero, il ministero della Sanità ha da giocare la succitata carta dell’esercito: già da giorni, centinaia di soldati stanno facendo un corso accelerato di guida di ambulanze. Il Cobra Meeting di ieri ha stabilito che il corso dovrà essere effettuato da 600 militari; altri 150 dovranno occuparsi del supporto logistico.

La posizione del governo finora è stata di rifiuto della negoziazione: affermano di aver recepito le valutazioni dell’organismo super partes interpellato per un parere sulla richiesta di aumenti. Ma in altre trattative cruciali, come quella con i ferrotranvieri, il muro contro muro resta intatto. Sunak&Co. non vogliono cedere sugli aumenti richiesti perché temono la famigerata spirale prezzi-salari, un timore più che tradizionale in questi casi da parte del capitale. I lavoratori, dal canto loro, hanno rifiutato ieri sera dopo averla messa ai voti (con i contrari al 63,6% su un’affluenza dell’83%) la proposta di aumenti salariali del 5% quest’anno e del 4% il prossimo fatta loro nei giorni scorsi da Network Rail, l’azienda privata che gestisce e manutiene la rete infrastrutturale ferroviaria. Con il maltempo e il gelo destinati a durare tutta la settimana e le migliaia di treni cancellati, viaggiare nel Regno Unito sotto Natale si prospetta arduo assai.

In Gb quest’anno è stato il peggiore dal 1977 per la crescita reale dei salari. L’economia è ufficialmente in recessione e il settore pubblico ha un rapporto salario/inflazione più basso di quello privato: si impoveriscono entrambi, ma quello pubblico più rapidamente. Il ministro delle Finanze Jeremy Hunt ha ammesso ieri in un’intervista a Sky News 24 che la situazione peggiorerà prima di migliorare, invocando l’attenuante della recessione che interessa molte altre economie.