La stampa internazionale, ma soprattutto quella italiana, raccontano il G20 come un’inversione di tendenza nella storia del multilateralismo recente, come il ritorno simbolico sulla scena di un know-how tutto italiano nella mediazione diplomatica. Capace di convincere e raccordare interessi molto divergenti, in discontinuità con gli ultimi anni. La comunicazione mainstream è arroccata in questa narrazione fuorviante di pompose epocali decisioni, travisando la realtà e apparecchiando il cinismo dell’opinione pubblica, sempre meno convinta della svolta. Si sono lette ad esempio nelle ultime ore analisi esaltate sulla global corporate tax, senza riflettere sul fatto che il tasso del 15% concordato dal G20 risulta...