La notizia che la società immobiliare cinese Evergrande, la seconda del paese, ha chiesto ad un tribunale di Manhattan di essere messa sotto procedura fallimentare, con protezione del suo patrimonio da eventuali assalti dei creditori, non è un fulmine a ciel sereno. Il colosso con sede a Shenzhen, nella provincia del Guangdong, è dal 2021 che prova a fare i conti con i propri debiti, lievitati fino alla stratosferica cifra di 340 miliardi di dollari. Un problema di «ristrutturazione» difficile, che da qui a settembre, senza interventi risolutivi, potrebbe degenerare in una crisi di insolvenza definitiva, al rischio di fallimenti...