Escalation libanese, tra Hezbollah e Israele è già guerra a tutti gli effetti
Israele/Libano Giornata di attacchi incrociati: morti un soldato israeliano e due miliziani sciiti. Nuove prove dell’uso di fosforo bianco nelle operazioni aeree di Tel Aviv
Israele/Libano Giornata di attacchi incrociati: morti un soldato israeliano e due miliziani sciiti. Nuove prove dell’uso di fosforo bianco nelle operazioni aeree di Tel Aviv
Continuano gli attacchi da una parte e dall’altra del confine tra il Libano e Israele. Nella mattinata di ieri Hezbollah ha dichiarato di aver respinto un tentativo di incursione israeliano nel bosco di Hadab e di aver poi colpito una base a nord di Acri. Un drone ha ucciso un soldato israeliano nella Galilea occidentale nel primo pomeriggio di ieri, mentre un secondo è stato gravemente ferito nello stesso attacco. Altri tre sono stati ricoverati per inalazioni tossiche. Due i miliziani sciiti uccisi verso le 13 locali in un attacco su Houla.
VERSO LE 17 LOCALI, un nuovo bombardamento è stato rivendicato da Hezbollah sulle Fattorie Sheba’a, contese tra Libano, Israele e Siria. In serata, nella periferia di Tiro a Deir Kanoun Ras el-Ain, un drone israeliano ha colpito un’automobile provocando un morto. Verso le 20, i droni israeliani hanno colpito tre località nella periferia di Ba’albek, Beka’a occidentale – fra Qsarnaba e Tamnine el Tahta la prima, fra Nabu Shit e Sefri la seconda e la terza a nord di Nabi Shit-. Riscontrato poi un altro attacco a sud, a Taybe, periferia di Marjayune.
Il Partito di Dio ha annunciato a sua volta un’offensiva sui «palazzi usati dai soldati nemici nella colonia di Shomera», nel nord di Israele.
Il ministero della Salute libanese ha fatto sapere che un uomo è ricoverato all’ospedale di Marjayune per inalazioni di fosforo bianco lanciato nei bombardamenti dall’esercito israeliano sulla città di Khiam quattro giorni fa. Dall’inizio del conflitto – l’8 ottobre in Libano, il giorno dopo gli attacchi di Hamas- Human Rights Watch, Amnesty International e infine Unifil con un report del mese scorso hanno denunciato l’utilizzo da parte dell’esercito israeliano di munizioni al fosforo bianco.
LA MISSIONE DELL’ONU Unifil, creata nel 1978, è la forza di interposizione tra Israele e il Libano e presidia la cosiddetta Linea Blu al confine tra i due stati. L’obiettivo è quello – in teoria – di dissuadere, attraverso la presenza fisica di forze internazionali, gli attacchi da una parte e dall’altra. È all’interno di questa missione che opera un contingente italiano di circa 1300 unità.
Continuano anche le violazioni dello spazio aereo libanese e, cosa più inquietante per la popolazione civile, le infrazioni del muro del suono. Ieri si sono sentiti i jet israeliani passare sulla periferia sud di Beirut e sulla valle della Beka’a, notoriamente zone roccaforti di Hezbollah. Si tratta di una tecnica di guerra psicologica utilizzata negli anni dall’aviazione israeliana, anche in tempi di relativa pace, che serve ad aumentare la tensione e a far sentire la propria presenza fisica sul Libano e i libanesi.
SOTTO INDICAZIONE del ministro degli affari esteri uscente Bou Habib la missione permanente del Libano all’Onu ha infatti depositato una mozione al Consiglio della sicurezza riguardo le manovre dell’aviazione israeliana che viola costantemente il muro del suono sul Libano. Si afferma nella mozione che si tratta di una violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza.
L’esercito israeliano ha tenuto «una giornata di operazioni per la preparazione di un eventale fronte nord» per una possibile escalation, ha pubblicato Avichay Adraee, portavoce arabofono dell’esercito israeliano, su X.
Il Libano è oggi alle prese sia con una devastante crisi economico/finanziaria dal 2019 – uno schema Ponzi che ha causato prima il blocco dei conti bancari e poi una svalutazione della moneta da 1500 lire per un dollaro a 89mila – sia con una crisi politica che lo vede senza presidente della repubblica da quasi due anni e con frizioni interne tra gruppi politici (soprattutto quelli della destra cristiana conservatrice delle Forze Libanesi e Hezbollah) sempre più aspre.
LA GUERRA NEL SUD del Libano e nel nord di Israele è reale ed è già regionale nei fatti. Si aspetta certamente la risposta iraniana e quella di Hezbollah agli assassinii di Fuad Shukr a Beirut (numero due di Hezbollah) e di Ismail Haniyeh a Tehran (capo politico di Hamas) che potrebbero far degenerare ulteriormente il conflitto, chiamando in causa in maniera attiva forze come gli Stati uniti e l’Iran stesso. Ma in Libano è già guerra a tutti gli effetti.
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