“Isola felice” è il titolo del manifesto di oggi, 27 febbraio. Quando abbiamo chiuso il giornale, i dati erano ancora incerti, ma che l’aria stesse cambiando – per citare il primo commento dopo l’ufficialità dei risultati di Elly Schlein, «cambia il vento» – era qualcosa che si percepiva chiaramente. La sfida all’ultimo voto raccontata in questo articolo di Costantino Cossu è finita con la vittoria di Alessandra Todde.

La candidata sostenuta dall’alleanza Pd-M5S è quindi la nuova presidente della Regione Sardegna, la prima donna nella storia dell’autonomia regionale sarda.

Una vittoria sul filo di lana: il candidato di centrodestra, Paolo Truzzu, è uscito sconfitto di mezzo punto e con lui l’idea – come evidenziato nell’editoriale di Micaela Bongi – della premier sola al comando. Ma il risultato finale – scrive Andrea Colombo –  va oltre: anche se i leader del centrodestra continuano a ripetere che non ci sarà «nessuna ripercussione sul governo», la tensione è palpabile come dimostra l’avvertimento di Maurizio Gasparri a spoglio ancora in corso: «Bisognerà riflettere».

Sul fronte Pd-M5S, l’esito elettorale sardo aprirà un altro tipo di riflessione, come si evince dall’articolo di Andrea Carugati: «Avanti con l’alleanza Pd-5S» è la linea sostenuta dagli ex segretari dem Dario Franceschini e Nicola Zingaretti. «La Sardegna indica che la strada imboccata tra mille difficoltà nel settembre 2019 era giusta (il governo Conte 2, ndr). Ora va percorsa con convinzione e generosità» il commento di Franceschini.