L’operazione israeliana a Jenin non ha un nome o, meglio, l’aveva. Poi i comandi militari l’hanno rimosso per renderla meno importante, in apparenza simile alle tante altre che la città palestinese ha subito nell’ultimo anno e mezzo. Ma l’attacco scattato nella notte di domenica ed ancora in corso non è uguale agli altri. L’impiego simultaneo di raid aerei e terrestri, accompagnato dall’avanzata dentro e intorno al campo profughi di enormi ruspe militari che hanno spaccato strade, rete idrica e fognaria, schiacciato automobili e danneggiato edifici, è qualcosa che Jenin non vedeva da più di venti anni fa. Dall’assedio del 2002...